(ACON) Trieste, 20 dic - "Abbiamo chiesto alla Giunta regionale
di porre in essere qualsiasi intervento con il sistema
assicurativo regionale, al fine di rendere maggiormente
accessibile alle aziende installatrici del Friuli Venezia Giulia
la sottoscrizione di una polizza collettiva che rispetti le
caratteristiche previste dal Regolamento del Reddito energetico
nazionale, al quale possano aderire tutti i beneficiari della
regione".
Lo fa sapere, in una nota, la consigliera regionale Rosaria
Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul
delicato tema del reddito energetico e invitando l'Esecutivo
regionale, che ha recepito il suo ordine del giorno tematico nel
corso dei lavori relativi alla recente manovra di Bilancio, a
"farsi portavoce anche presso il ministero dell'Ambiente e della
sicurezza energetica per una rapida risoluzione della
problematica".
"Il decreto ministeriale Ren aveva istituito il Fondo nel 2023 -
prosegue Capozzi - con l'obiettivo di finanziare in conto
capitale la realizzazione di impianti fotovoltaici a uso
domestico in assetto di autoconsumo, di potenza non inferiore a 2
kw e non superiore a 6 kw, a servizio di unità immobiliari di
tipo residenziale nella titolarità di nuclei familiari in
condizione di disagio economico. Purtroppo la Giunta Fedriga non
ha accolto la nostra proposta di integrare le poche risorse messe
a disposizione del ministero per il nostro territorio, ma ha
accolto almeno la richiesta di intervenire per risolvere questo
problema, altrimenti il rischio di passare da pochi impianti
finanziati a nessuno è veramente alto".
"Va tenuto conto - dettaglia la pentastellata - che la copertura
assicurativa obbligatoria per gli impianti realizzati con il
reddito energetico deve essere stipulata e pagata dalle aziende
esecutrici, deve essere una polizza multi-rischi (compresa la
copertura contro il Cyber risk) e avere una durata di almeno 10
anni dalla data di entrata in esercizio".
"Il nostro intervento si è reso necessario a seguito delle
segnalazioni pervenute dalle aziende installatrici locali circa
l'estrema difficoltà nel reperire compagnie assicurative disposte
a stipulare queste polizze, con la possibile conseguenza -
conclude Capozzi - di una richiesta di premi notevolmente
elevati. Pertanto, va scongiurata la malaugurata evenienza di una
risoluzione dei contratti di installazione con la conseguente
rinuncia del contributo già assegnato per dotare le nostre
famiglie in condizione di disagio economico di un impianto
fotovoltaico".
ACON/COM/mv