SALUTE. PELLEGRINO (AVS): PIANO ONCOLOGICO INCLUDA ANCHE PREVENZIONE

(ACON) Trieste, 19 dic - "In medicina, come in ogni altro settore, le valutazioni tecniche con le conseguenti proposte sono sostanziali, ma è dovere della politica, e di chi rappresenta i cittadini e le cittadine, prendere le decisioni". Lo fa sapere, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra a margine della discussione in III Commissione sulla deliberazione della Giunta 1872/2024 "Piano Rete Oncologica Regionale FVG 2025-2027". "Come Commissione, così come in Consiglio, abbiamo sempre più spesso pochissimo margine di incidere e interagire sull'operato della Giunta - prosegue Pellegrino -, frutto di quel governismo tanto ricercato e voluto da anni. Però si ritiene che se le decisioni fossero condivise anche con il Consiglio potremmo avere delle risultanze e delle ricadute con il territorio di sicuro migliori, ma soprattutto senza strappi". "Nel mio intervento ho evidenziato che la presenza degli ordini professionali in tribuna manifesta il grande interesse per quali saranno le ricadute di questa riforma. I professionisti - ricorda la consigliera di Avs -, nella loro rappresentanza, sono a volte poco coinvolti nelle scelte ma le ricadute sono parte della loro quotidianità e talvolta difficilmente valutabili, così come appaiono poco ascoltati i rappresentanti politici apicali responsabili della salute dei cittadini e delle cittadine che sono i sindaci". "Non possiamo sottovalutare il fatto che in regione ci siano deficit sanitari soprattutto in aree disagiate - rimarca l'esponente delle Opposizioni -, prevalentemente in montagna, e ci auguriamo che i centri specializzati possano essere attrattivi perché aumentano le loro qualità e competenze ma non si può non considerare il fatto che concentrare in pochi ospedali i pazienti oncologici potrebbe alla lunga creare una difficoltà di gestione del paziente". "C'è bisogno anche di un'oncologia di prossimità che si prenda carico del paziente dopo la fase acuta, con il fine sostanziale di ottenere una situazione di minor disagio per la quotidianità del malato e dei suoi familiari. È sicuramente necessario - sottolinea la vicepresidente del Gruppo Misto - evitare la migrazione sanitaria e di sicuro è utile evitare che i nostri corregionali cerchino fuori regione servizi migliori, ma bisogna avere riguardo dei costi sociali e delle vite umane, compreso quel percorso che va dall'ospedale al territorio anche e soprattutto quando il tutto si dovesse risolvere, malauguratamente, in un finale fatale". "Siamo convinti, esattamente come ha evidenziato il dott. Fasola, che ci sia sempre più bisogno di un grande impegno del Servizio sanitario regionale pubblico, attraverso un percorso che parte dallo screening, che in maniera tempestiva intervenga nel modo più efficace possibile per accompagnare alle cure più adeguate per una risoluzione positiva. L'obiettivo è che nessun cittadino e cittadina possa rimanere escluso dalle cure", conclude la nota. ACON/COM/mv