VIABILITÀ. CAPOZZI (M5S): PROTOCOLLO RFI PASSAGGI LIVELLO UDINE DEBOLE

(ACON) Trieste, 19 dic - "Adesso, finalmente, anche l'assessore regionale Amirante inizia a capire perché il M5S ha cercato di far ragionare il Comune di Udine e la Regione Friuli Venezia Giulia, spiegando i punti di debolezza del protocollo sui passaggi a livello firmato il 2 settembre scorso nel capoluogo friulano con la sola Rfi". Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), riferendosi "all'ormai annosa questione relativa alla dismissione dei passaggi a livello udinesi", aggiungendo: "Il fatto che l'esponente dell'Esecutivo giudichi scarno il materiale che Rfi si è impegnata a produrre, in ritardo come sua prassi, dimostra quanto fosse nebuloso il documento firmato dalle parti". "Nel protocollo - afferma la Capozzi - si dice, infatti, che la progettazione è stata completata. Forse, però, sarebbe bastato presentare i progetti a Comune e Regione, perché lì dentro avremmo avuto non solo i cronoprogrammi, ma anche il computo metrico dei costi dell'opera. Tuttavia, a distanza di tre mesi, queste cose non è ancora possibile saperle". "Il vero punto davvero scarso e, per giunta, oltremodo scarno - precisa la pentastellata - è che quel protocollo si rivela inutile, perché non è stato firmato da chi dovrebbe garantire i finanziamenti: ovvero il ministero dei Trasporti, con cui Rfi stipula il contratto di programma investimenti, aggiornato ogni anno. Quello del 2024 è stato, infatti, presentato alle Camere e pubblicato sul sito di Rfi un mese fa". "Nello stesso documento, inoltre, nell'ambito dello stanziamento - sottolinea la rappresentante del M5S - non vi è traccia degli ulteriori 40 milioni di euro. O meglio ci sono, ma rappresentano un ripristino dei fondi che erano stati tolti nel 2023. Perciò ci tocca fare anche qui un'opera di fede e credere a quanto ci viene detto, perché le carte ufficiali dicono tutt'altro". "A distanza di tre mesi - conclude la Capozzi - i cittadini di Udine attendono ancora di sapere quale sarà il destino dei binari che tagliano in due la città. Rimarranno attivi o verranno dismessi? Quando qualcuno firmerà un protocollo con queste risposte insite, allora, e solo allora, potremo dirci soddisfatti. Ecco perché la raccolta firme deve continuare e invitiamo tutti a far sentire la propria indignazione". ACON/COM/rcm