SERVIZIO IDRICO. IV COMM: OK A MAGGIORANZA A FUSIONE HYDROGEA E CAFC

(ACON) Trieste, 19 dic - Via libera a maggioranza con il voto contrario di Serena Pellegrino (Avs) e Rosaria Capozzi (M5S), da parte della IV Commissione consiliare, presieduta da Edy Morandini (Fp), alla delibera di Giunta che approva la graduatoria dei Comuni beneficiari degli incentivi per le aggregazioni nell'ambito del servizio idrico integrato e che individua le operazioni societarie di fusione per incorporazione nell'ambito delle legge regionale 5/2024. I consiglieri del Pd e del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg hanno deciso di non partecipare al voto. La legge, approvata lo scorso giugno, ha l'obiettivo di superare le frammentazioni delle gestioni dei servizi idrici con processi di aggregazione in ambito territoriale, mediante la fusione per incorporazione di due o più società. Prevede, infatti, incentivi a favore dei Comuni che si impegnano in un progetto di fusione, finalizzati dunque a sostenere l'aumento di capitale derivato dalle fusioni. In apertura di seduta l'assessore regionale alla Difesa per l'ambiente, Fabio Scoccimarro, ha illustrato il contenuto della delibera che di fatto "va ad approvare la domanda pervenuta alla Regione e presentata dal Comune di Pordenone per l'accesso al contributo di 4 milioni di euro per la spesa relativa alla fusione per incorporazione che coinvolge la società incorporanda Hydrogea, che conta come soci 20 Comuni, e la società incorporante Cafc spa che con 136 soci gestisce il servizio idrico integrato nel territorio corrispondente all'ex provincia di Udine". Scoccimarro ha fatto sapere che "il Cal ha espresso parere positivo alla fusione e che dopo il passaggio in IV Commissione la Giunta dovrà approvare in modo definitivo la delibera". L'assessore ha poi evidenziato che "questa operazione sarà la prima di molte altre, perché l'obiettivo della Regione è quello di garantire i migliori servizi alle comunità del Fvg" e "che i Comuni affiliati a Hydrogea hanno preso all'unanimità la decisione per la domanda di contributo". La direzione Ambiente ha, inoltre, specificato "che il progetto di fusione prevede il mantenimento dei diritti dei lavoratori della società incorporata e che l'effetto della fusione è una società che fornisce il servizio idrico integrato per 154 Comuni delle province di Pordenone e Udine, per una popolazione di 643.153 abitanti residenti. Il valore economico di Cafc risulta quantificato in 131,126 milioni di euro, mentre quello di Hydrogea è quantificato in 4,011 milioni". Il progetto di fusione non ha convinto i consiglieri di Opposizione che, da più parti, hanno evidenziato come l'attribuzione del contributo "possa forse essere in realtà un modo per risanare e sostenere la società Hydrogea che, senza la fusione, non sarebbe in grado di proseguire il proprio operato". Questo è quanto evidenziato in prima istanza da Marco Putto (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) che ha ricordato come "durante la fase di approvazione del regolamento per la gestione delle fusioni avesse presentato un emendamento, che anche la Giunta aveva definito come meritevole di attenzione e che proponeva come ulteriore causa di inammissibilità all'erogazione del contributo incentivante, quella secondo la quale il valore delle singole società, in sede di fusione, fosse inferiore al patrimonio netto risultante dagli ultimi bilanci di ciascuna società. Un modo per escludere qualsiasi forma di ricapitalizzazione pubblica". Secondo Putto, quindi, "la situazione patrimoniale di Hydrogea dovrebbe essere oggetto di una più accurata valutazione". Il consigliere, invitando "tutti i presenti a rimandare il parere della Commissione in merito" ha, infine, citato "una memoria a firma del consigliere comunale di Spilimbergo, Leonardo Soresi, indirizzata alla stessa Commissione e agli organi competenti in materia dove dove viene argomentata dettagliatamente la tesi secondo la quale il cosiddetto controllo analogo, uno dei presupposti dell'affidamento in house, non venga rispettato dalla società Hydrogea, rendendo di fatto nullo il progetto di fusione". Le richieste di Putto sono state avallate anche dagli altri colleghi di Opposizione. Andrea Carli (Pd) ha fatto sapere "di aver inviato una richiesta al responsabile del procedimento per la sospensione del processo di fusione per le necessarie verifiche in materia di controllo analogo congiunto". Il dem ha, inoltre, rimarcato come "in questi anni la società Hydrogea abbia bruciato il proprio capitale, frutto dei soldi pubblici dei cittadini, e che quindi, non si può tacere sulle responsabilità della società sulla situazione patrimoniale". Francesco Martines (Pd) ha portato alcuni esempi da ex amministratore locale ribadendo gli eventuali rischi derivanti dalla fusione sulle società interessate". Serena Pellegrino(Avs), considerando "tutta la manovra una forzatura politica con possibili ricadute negative", ha evidenziato che "non può definirsi decisione unanime la richiesta degli incentivi dal momento che l'approvazione della delibera da parte del Cal vede presenti solo 12 Comuni sui 22 interessati e, soprattutto, che mancano all'appello Comuni grandi come Gorizia, Udine e Pordenone". Nicola Conficoni (Pd) ha affermato "che in linea di principio siamo tutti favorevoli ai processi di aggregazione, riconoscendo in essi dei vantaggi, ma è chiaro che il Comune di Pordendone ha perso il controllo dell'acqua pubblica, e che all'indomani dell'entrata in Cafc, la sua quota sarà solo pari al 2%". Medesimo parere anche dal capogruppo dem, Diego Moretti (Pd) che ha rimarcato "la gravità della situazione" ribadendo che "la delibera non può essere votata". Diversa l'opinione, invece, di Igor Treleani (FdI) che ha accusato l'Opposizione di "ostacolare strumentalmente una fusione societaria con presunti vizi tecnici che non hanno alcun fondamento", e di Lucia Buna (Lega), che ha ribadito come "ci saranno, anche dopo l'approvazione della delibera, tempi adeguati per ulteriori verifiche". In replica l'assessore Scoccimarro ha ribadito "ancora una volta che la legge non agevola le multinazionali e che a febbraio saranno erogati altri 2 milioni per consentire la partecipazione di altri Comuni ai progetti di fusione". La direzione Ambiente ha, infine, chiarito che "le due società dovranno inoltrare, per un parare, alla Corte dei Conti e all'Agcom, tutti gli atti, e soltanto dopo il deposito della relazione definitiva potrà essere chiesta l'erogazione dell'incentivo. Quindi tutti gli approfondimenti dovuti saranno fatti in quella fase". ACON/SM-fa