(ACON) Trieste, 13 dic - "Negli ultimi giorni, ben visibile sui
cartelloni mobili presenti a Monfalcone, è apparso un messaggio
che ha acceso il dibattito pubblico. L'eurodeputata ed ex sindaca
locale, Anna Cisint, viene infatti ritratta accanto a una frase
provocatoria: 'In Europa per la difesa delle nostre radici
cristiane'. Si tratta, ovviamente, di un chiaro riferimento alla
battaglia politica che ormai da tempo porta avanti contro quella
che definisce 'l'islamizzazione' del territorio, tema controverso
che divide l'opinione pubblica e che solleva domande su come
interpretare e vivere il concetto di radici culturali e
religiose".
Lo sottolinea, attraverso una nota stampa condivisa con il
collega Marco Piemonte (rappresentante del Gruppo territoriale di
Gorizia e provincia), la consigliera regionale del Movimento 5
Stelle, Rosaria Capozzi, aggiungendo che "questa rappresentazione
sembra tuttavia suggerire una visione che rischia di trasformare
un'identità religiosa in un'arma per tracciare confini, anziché
come un ponte per il dialogo. Monfalcone, città dalla forte
industrializzazione, ha infatti costruito il suo futuro grazie a
una comunità multiculturale, attratta dalla richiesta di
manodopera. Eppure, anziché riconoscere questa ricchezza, si
assiste spesso a una narrazione divisiva, che vede il 'diverso'
come una minaccia".
"All'opposto di quanto accade a Monfalcone - aggiunge
l'intervento pentastellato - esempi virtuosi arrivano da altre
parti del mondo. A Houston, in Texas, una comunità musulmana ha
infatti lanciato una campagna di dialogo interreligioso,
esponendo un cartellone che recita: 'Per essere musulmani bisogna
credere anche in Gesù e nella Vergine Maria'. L'iniziativa,
promossa da Abdul-Jaleel, ha favorito l'incontro tra persone di
diverse fedi, creando momenti di condivisione e comprensione
reciproca tra musulmani, cristiani e altre comunità religiose".
"Questo approccio inclusivo - spiegano Capozzi - non solo ha
aperto un dialogo, ma ha anche mostrato come si possano celebrare
i punti in comune, senza rinunciare alla propria identità. Al
contrario, tali iniziative arricchiscono la comunità, costruendo
ponti di pace e cooperazione".
"A Monfalcone si parla spesso di difesa delle radici cristiane,
ma viene da chiedersi - si domandano quindi i due rappresentanti
del M5S - cosa ciò significhi veramente. Le radici cristiane non
si limitano a un'identità culturale o a un simbolo da proteggere,
ma rappresentano valori profondi come l'amore, l'accoglienza e il
dialogo. Se queste radici vengono utilizzate per giustificare
muri e divisioni, non rischiamo forse di tradirne il significato
più autentico? Difendere non dovrebbe significare isolare, ma
invece aprire al confronto, accogliere, costruire un futuro più
giusto e solidale. Forse anche a Monfalcone la comunità musulmana
potrà diventare virtuosa come negli Stati Uniti".
"Il Movimento 5 Stelle, da sempre attento a promuovere progetti
di valore sociale e comunitario, propone di guardare oltre i
confini locali. A Monfalcone, come altrove, si potrebbe trarre
ispirazione - conclude la nota - proprio da iniziative come
quelle di Houston. Celebrare ciò che unisce le fedi, anziché
concentrarsi su ciò che le divide, non è un segno di debolezza,
ma di forza. Chi ha davvero a cuore le radici cristiane dovrebbe
riflettere su come queste possano guidare verso la costruzione di
una società pacifica, rispettosa delle diversità e proiettata
verso il bene comune. Le radici sono solide quando servono a
crescere, non a rinchiudersi".
ACON/COM/sm