BILANCIO. MARTINES-MORETTI (PD): SBAGLIATO CONFERMARE I CDA ATER

(ACON) Trieste, 12 dic - "Nella situazione critica che vede un fabbisogno crescente di casa e una risposta non sufficiente, e a distanza di cinque anni dall'approvazione della legge che ha reintrodotto i cda Ater è sbagliato e non accettabile che il centrodestra pensi alle poltrone, riconfermando i cda al posto dell'amministratore unico". Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Francesco Martines e Diego Moretti (Pd) a margine della discussione sulla legge di Stabilità 2025. "Per dare risposte dobbiamo puntare a strutture di governance snelle ed efficienti. La scelta del centrodestra di riconfermare i cda a tre e i direttori a scavalco non va certamente in questa direzione e le deficienze e ritardi più volte denunciati in Consiglio regionale, riguardanti i tempi di lunga per rimettere in circolo sul mercato gli appartamenti liberati che vanno riattati per essere quindi nuovamente disponibili, non riceveranno certo risposte in questo modo". Inoltre, denunciano i due esponenti dem, "a questo si aggiungono altre situazione come i ritardi nella pubblicazione dei bandi e quindi nell'occupazione degli appartamenti sfitti. Questi sono segnali che andrebbero raccolti per assumere una decisione forte, in un momento in cui sono stati appena rinnovati i vertici, e tornare all'amministratore unico e un direttore generale per ogni Ater". Con una struttura di questo tipo, affermano Martines e Moretti, "si velocizzano le interlocuzioni tra amministratore unico e direttore e quindi si migliora il meccanismo decisionale, con ripercussioni positive sulla velocità operativa. Il maggior onere sostenuto per i direttori - chiariscono inoltre - non va inteso esclusivamente come un costo puro, ma come un risparmio in termini di efficienza. Per questi motivi abbiamo presentato un emendamento che poteva dare una risposta concreta alla situazione critica del mercato dove sempre più si registra un bisogno di casa al quale il sistema non sta dando risposta. Auspichiamo - concludono - che il disegno di legge sulle politiche abitative che riforma la norma del 2016, annunciato dall'assessore Amirante nei giorni scorsi, sappia rimediare a questa scelta inopportuna e non adeguata alle esigenze della nostra comunità". ACON/COM/rcm