(ACON) Trieste, 10 dic - "Il tempo del 'va tutto bene' non
regge più e passata l'ubriacatura di risorse che sta facendo la
maggioranza di Centrodestra resteranno una serie di criticità
irrisolte, a partire dalla sanità fino agli enti locali. Su
questo è necessario ragionare adesso perché, senza sottovalutare
alcune scelte appropriate che questo governo regionale sta
attuando, le risposte vanno date ora che abbiamo a disposizione
un bilancio senza precedenti. Dopo sarà troppo tardi".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Francesco
Martines (Pd), intervenuto nella discussione generale sulla legge
di Stabilità 2025.
"La sanità 'mangia' metà del bilancio regionale, con un
incremento in questa finanziaria di 370 milioni, ma la
soddisfazione della gente non è all'altezza di tale spesa:
distretti vuoti, servizi territoriali sempre meno efficaci, i
pronto soccorso intasati, il 25 per cento degli anziani che
rinuncia a esami e visite per difficoltà economiche, la lunghezza
delle liste d'attesa, investimenti in strutture e strumenti
tecnologici in notevole ritardo", elenca Martines chiedendo che
"si concretizzino le scelte derivanti dal concetto "più
territorio e meno ospedali" del quale si parla da anni, ma i cui
risultati non sono certo evidenti".
Per quanto riguarda gli enti locali, continua l'esponente dem,
"resta il problema soprattutto per i Comuni di piccole e medie
dimensioni, non solo nel fornire i servizi più elementari ai
propri cittadini per mancanza di personale, ma anche per
l'incapacità di spendere in progetti e nei tempi adeguati tutte
le risorse che piovono loro addosso".
"Ci si trova dunque con moltissime risorse che non si tramutano
in maggiore pil e quindi più ricchezza per le famiglie e le
imprese locali e per creare ulteriore ricchezza. Il Centrodestra
resta concentrato sulle nuove Province elettive, come supporto
alle funzioni ai Comuni e allo stesso tempo si finanziano, solo
adesso, le Comunità volontarie. Alla fine - conclude Martines -
avremo quattro livelli di governo senza alleggerire la Regione da
ruoli che non le spettano".
ACON/COM/fa