(ACON) Trieste, 10 dic - "Il nostro sincero ringraziamento va
doverosamente rivolto ai circa 14mila cittadini che hanno apposto
le rispettive firme per consolidare una delicata istanza,
mobilitandosi e impegnandosi per difendere il nostro territorio e
la sicurezza della popolazione stessa".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Rosaria Capozzi
(Movimento 5 Stelle) che ha preso la parola sul tema ambientale
che nella giornata odierna ha portato alla consegna di una
petizione dell'Associazione assieme per il Tagliamento alla
presidenza dell'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia,
esprimendo contrarietà alla realizzazione di alcune opere e
chiedendo, invece, interventi per garantire la sicurezza nelle
aree interessate dal corso d'acqua.
"L'agire pasticciato di questa Giunta - prosegue Capozzi che ha
personalmente presenziato alla consegna del documento con le
sigle dei 13.760 aderenti - ha generato la confusione che regna
attualmente, causando contrapposizioni tra cittadini e
amministratori. Persino tra quelli del medesimo colore politico
dell'Esecutivo stesso. Che l'incolumità delle popolazioni
rivierasche vada perseguita è indubbio, ma lo si deve fare
salvaguardando l'unico fiume alpino rimasto, anche intervenendo
con le opere già previste da quasi un decennio lungo il basso
corso".
"Proprio perché non ci sono ancora progetti definitivi - precisa
la pentastellata - nell'ambito di questa manovra finanziaria
abbiamo presentato un emendamento per istituire un concreto
dibattito pubblico sul Tagliamento. Al tempo stesso, pare
doveroso fare la dovuta chiarezza in merito, visti i continui
giri di volta degli ultimi 12 mesi, ascoltando e informando
cittadini e amministratori interessati rispetto a interventi che
possono essere alternativi rispetto a opere che, per forza di
cose, impatteranno sui territori di loro competenza".
"Quello a cui tutti dobbiamo tendere - sottolinea infine la
rappresentante del Movimento 5 Stelle - è il pervenire a una
soluzione il più condivisa possibile, perché proprio a questo
serve il dibattito pubblico. Contemporaneamente, bisogna evitare
di continuare a spendere tempo e denaro per generare documenti
propedeutici alla progettazione di opere che poi, una volta rese
pubbliche, non vengono più realizzate".
ACON/COM/mv