(ACON) Trieste, 10 dic - "Oggi sono state consegnate nelle mani
del presidente del Consiglio della Regione Fvg le 13.780 firme
raccolte dal comitato per la salvaguardia del Tagliamento per
chiedere che il fiume Tagliamento non venga ulteriormente
antropizzato con opere che possono impattare a tal punto da
stravolgere lo stesso corso fluviale".
Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di
Alleanza Verdi e Sinistra: "Prevenzione, informazione e
conservazione dovrebbero essere il mantra per preservare un
ecosistema minacciato costantemente e che oggi rischia moltissimo
con l'ipotesi della realizzazione di un'opera faraonica, di
dimensioni imponenti, che se realizzata deturperà l'ambiente e
non scioglierà dubbi e timori delle comunità rivierasche. Come ha
avuto modo di dire il direttore centrale della Commissione
Ambiente non esiste la possibilità di raggiungere un rischio
zero, neppure con la realizzazione di un manufatto così
impattante".
"Intervenire su un territorio di per sé fragile - incalza la
consigliera di Opposizione, che è vicepresidente della IV
Commissione - metterà in pericolo e a rischio intere comunità. Le
decisioni finora prese non sono mai state discusse pubblicamente
e mai coinvolgendo la popolazione interessata. Non è certamente
con uno o due ponti a paratie mobili che si fermerà un'eventuale
piena del fiume, ma con opere di manutenzione e pulizia costante
che possano permettere alle acque il giusto decorso fino alla
foce".
"Voglio ricordare che dalla piena del 1966, che ha provocato in
prossimità del mare la morte di tre persone, nessun'altra vittima
è stata fortunatamente conteggiata. Le tecniche moderne, gli
allarmi sono solo alcuni strumenti che permettono e permetteranno
di evitare nuove disgrazie. L'ecomostro che invece verrebbe
realizzato - prosegue l'esponente di Avs - avrebbe un impatto
deflagrante su tutto l'asse del fiume e in caso di
malfunzionamento o cedimento le conseguenze sono difficilmente
calcolabili. La natura va accompagnata, forse gestita, ma non
certamente violata e proteggerla è un nostro doveroso obbligo, ma
per quanto sia condivisa a parole da molti, in pochi si sentono
in dovere di perseguirlo".
"Ultima considerazione: nonostante il presidente del Consiglio
abbia riconosciuto la competenza politica della IV Commissione
permanente che si occupa di Ambiente, è stravagante quanto detto
pubblicamente da un'esponente della Lega che ha affermato che le
opere impattanti sul Tagliamento non sono di competenza né della
Commissione, né della politica, ma solamente dei tecnici.
Interessante capire - conclude Pellegrino - come la collega si
possa inserire in un dibattito politico-tecnico, essendosi
esclusa dalla disputa politica e non essendo, di converso, un
tecnico".
ACON/COM/fa