(ACON) Trieste, 10 dic - Tre i relatori per l'Aula che si sono
proposti per rappresentare il pensiero della minoranza in merito
alla manovra di bilancio regionale 2025-27: Andrea Carli (Pd),
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) e Furio
Honsell (Open Sinistra Fvg).
"Non è solo la quantità della spesa che può dare le giuste
risposte", ha esordito Carli riferendosi alle cospicue
disponibilità finanziarie e spiegando che "servono giuste
modalità di intervento, tempistica e corretta individuazione dei
destinatari". Per il dem, anzitutto è necessario "un intervento
concreto sulle fasce più deboli, per le quali esiste anche il
tema dei salari poveri: è indispensabile azzerare l'addizionale
regionale Irpef per coloro che si collocano entro il nuovo primo
scaglione di reddito".
Moretuzzo ha promesso che il suo Gruppo "anche in questa
occasione farà la propria parte con proposte per migliorare una
manovra che ha alcuni elementi di positività, ma anche numerose
zone d'ombra" e "il confronto in Aula determinerà l'esito
finale". Anche perché le entrate sono tali da porre
"l'Amministrazione regionale nella condizione ottimale per
effettuare scelte strategiche non più rinviabili".
Per Honsell si tratta di "una manovra che va rigettata perché
nelle azioni che innesca accrescerà le disparità sociali". La
Regione è "ormai un contributificio con sconti a beneficio di chi
ha maggiore patrimonio, senza analisi dei reali bisogni o degli
effetti delle azioni". Inoltre "pochissime sono le misure nelle
quali il contributo è commisurato al bisogno, forse solo quelle
relative alla formazione e ai servizi alle persone". È "senza una
visione organica, né una direzione strategica" e "per tanti versi
anonima", solamente più ricca di sempre.
Da Carli è quindi seguita l'analisi della manovra "partendo dalla
componente sociosanitaria". Bene "maggiori risorse alle Aziende
sanitarie: la nostra richiesta avanzata lo scorso anno viene
messa in pratica. Ma resta il nodo delle linee di gestione 2025"
e anche sulla carenza di personale si agisce con azioni
incentivanti chieste dal Pd già nel 2023.
Il relatore ha poi snocciolato i contro su natalità con pochi
servizi, attrattività con troppi vincoli per ottenere le
agevolazioni, formazione che non punta alla conoscenza della
lingua italiana, Progetto Talenti che registra uscite annue per
2.000 giovani a fronte di 130 rientri in tre anni, politica casa
che non mette a disposizione alloggi a prezzi accessibili, negozi
di prossimità che vanno maggiormente sostenuti, mancanza di una
legge per le Cooperative di comunità e una per i "Social bonus"
con detrazioni fiscali a chi sostiene progetti di carattere
sociale.
"Ci sono settori come l'automotive - gli ha fatto eco Moretuzzo -
in reale difficoltà: nei primi sei mesi del 2024 l'economia
regionale risulta piatta mentre l'Italia cresce dello 0,4%, il
settore manifatturiero continua a calare e nella manovra non si
intravede alcuna azione regionale. Non si può rinviare oltre". E
questo, per Moretuzzo, vale anche per il commercio, in
particolare per aiutare i negozi di vicinato, e per evitare gli
aspetti negativi dell'overtourism che il consigliere identifica
"in un modello di massa che non considera conseguenze come la
difficoltà di trovare affitti a prezzi ragionevoli o l'impatto
sugli ecosistemi".
Se è accolto con favore il Programma Valore Agricoltura, "le
politiche ambientali rimangono purtroppo uno dei principali punti
di debolezza degli ultimi anni" e dunque anche della manovra
attuale, ha proseguito il consigliere evidenziando anche vuoti
decisionali per gestire la proliferazione di campi fotovoltaici,
per la messa in sicurezza del Tagliamento, per collegamenti come
la Cimpello-Sequals-Gemona o presso il passo di Monte Croce
Carnico, per la riqualificazione delle case private (si stimano
100.000 abitazioni non utilizzate sul territorio regionale), per
la salute (anche in questo caso, ha detto Moretuzzo, non vi è un
programma organico e nel frattempo la sanità regionale prosegue
la sua discesa), per il contrasto alla povertà per il quale serve
una norma che preveda il coinvolgimento degli enti locali e degli
ambiti territoriali.
A seguire, le denunce di Honsell hanno segnalato che "misure per
la prima casa o il fotovoltaico presuppongono l'accensione di un
mutuo oppure presentare già il contratto di collaudo, insomma si
disponga già di un bel patrimonio". E "non mancano proroghe per i
ritardatari, piuttosto che l'estensione di misure agli anni a
venire. La mancanza di visione a lungo termine mette a rischio la
coesione sociale, alimenta l'impoverimento delle competenze e la
fuga di cervelli. Non si intravede una strategia industriale
capace di affrontare le sfide del mercato globale, né di
proteggere i settori produttivi più vulnerabili dalle crisi
cicliche".
Anche da parte del capogruppo del Misto sono arrivati
ragionamenti similari agli altri due relatori quanto a turismo,
salute, politiche abitative, potenziamento delle imprese,
"mancanza di attenzione alle coltivazioni biologiche, tutela
ambientale oscurata dagli incentivi per gli idrocarburi,
inquietante cronoprogramma per il Tagliamento, lenta
riqualificazione del patrimonio edilizio Ater". Bisogna, poi,
potenziare gli strumenti di inclusione lavorativa come i cantieri
di lavoro e le misure di contrasto al caporalato e risolvere i
problemi logistici di chi vive nelle aree interne o in montagna.
Invece "positivi i contributi versati come incentivi alle
Comunità di Comuni".
A chiusura del suo intervento i toni in Aula si sono accesi
quando, al pari di Carli e Moretuzzo, Honsell ha accusato una
volta di più il Centrodestra di spendere, attraverso il sostegno
al premio Almerigo Grilz, "90mila euro per sdoganare chi esaltava
il fascismo".
ACON/RCM-fc