(ACON) Trieste, 4 dic - "Sempre più vera la visione di Marx
secondo cui la storia si ripete sempre due volte: la prima volta
come tragedia, la seconda come farsa. Sull'ovovia, dopo aver
cercato di evitare la tragedia, oggi è andata in scena la farsa.
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, evidentemente sempre più
isolato sul territorio, cerca sponde a Roma e fa arrivare
direttamente il vicepremier leghista ad assicurare che l'ovovia
si farà. Se lo assicura Salvini, la cittadinanza potrà tirare un
sospiro di sollievo: l'ovovia sarà l'ennesima promessa del
ministro che resterà incompiuta".
Così Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, in una nota commenta le parole del
ministro Salvini, questa mattina a Trieste.
"Dovrebbero quindi essere tutti i cittadini italiani, secondo la
strana coppia Dipiazza-Salvini - chiede la Massolino -, a pagare
quest'opera, giudicata negativamente anche dall'Europa, che ha
infatti negato i fondi Pnrr a causa dell'impatto ambientale e
perché non risolverebbe i problemi di viabilità? Evidentemente al
Comune di Trieste oggi si sentono meno autonomisti che in passato
e hanno bisogno di un ministro da Roma per risolvere la loro
incapacità progettuale o avallare la loro visione retrograda e
stantia del futuro della città".
"Un ministro che viene a promettere i soldi che il Comune ha
colpevolmente perso al fine di calare un'opera inutile sulla
testa della cittadinanza, che è fortemente contraria, come
dimostrato in questi tre anni di manifestazioni, raccolte firme e
azioni di opposizione. Bastano già Comune e Regione ad abbattere
i nostri alberi - continua l'autonomista -, come quelli della
pineta dell'ospedale triestino di Cattinara, ora arrivano anche
dalla capitale a devastarci il territorio".
"Non c'è da scoraggiarsi: finché non c'è una riga a bilancio gli
annunci non valgono nulla, siamo ancora in attesa delle sentenze
del Tar e del parere in merito all'impatto paesaggistico su Porto
Vecchio. A tal proposito - conclude la consigliera di
opposizione -, le battute del duo decisamente poco comico in
merito alla Soprintendenza risultano una grave intromissione
rispetto la sua indipendenza nell'esprimere il giudizio
sull'opera. Sindaco e ministro dovrebbero porgere delle scuse,
non solo alla Soprintendenza ma anche ai territori e ai beni
pubblici, storici e architettonici che questo organismo tutela".
RCM