(ACON) Trieste, 2 dic - "Il progetto dei nuovi uffici della
Regione in Porto Vecchio, di cui oggi è al via la conferenza dei
servizi, non nasce certo sotto una buona stella. Nello stesso
giorno in cui leggiamo, infatti, i dettagli della mastodontica
operazione sul quotidiano locale, apprendiamo della mancata
vendita di uno dei palazzi che la Regione ha in centro città: il
palazzo Vucetich tornerà all'asta per la terza volta con ribasso
di oltre 2 milioni dalla prima cifra proposta. Nei prossimi anni,
se le cose andranno come nei programmi di questa Maggioranza,
saranno molti di più i palazzi vuoti da alienare, grandi
contenitori che resteranno vuoti, senza funzione e in rovina, in
attesa che qualche facoltoso straniero faccia il suo affare per
trasformarlo in albergo".
Così in una nota la consigliera regionale Giulia Massolino del
gruppo Patto per l'Autonomia-Civica Fvg commenta le notizie di
stampa sugli spazi che la Regione occuperà in Porto Vecchio, che
oggi dovrebbero essere al centro di una conferenza dei servizi
assieme alla Soprintendenza. Sul tema la consigliera ha
presentato nelle settimane scorse un accesso agli atti per
conoscere i particolari progettuali.
"Ma non solo - continua la consigliera -: le notizie sui progetti
che leggiamo sulla stampa ci dicono che stiamo perdendo, anche in
questo caso, una grandissima opportunità. Abbiamo di fronte uno
spazio enorme, una città nella città, da pensare e costruire da
zero. Eppure, non vi è notizia rispetto all'efficientamento
energetico delle strutture, la possibilità di sperimentare nuove
metodologie di consumo e produzione energetica non viene
menzionata, dai rendering si vede ben poco verde ma con larghe
strade dedicate alle automobili".
"Infine, non è chiaro cosa possa diventare l'hangar 21,
presentato come laboratorio e incubatore di progetti innovativi:
si tratta dello spostamento anche dell'Urban Center, lasciando un
ulteriore edificio (appena restaurato) vuoto, oppure di una sua
copia? L'Accordo di programma dell'Urban Center nella legge
finanziaria 2025 è peraltro slittato di un anno, e riterremmo
opportuno - conclude Massolino - approfondirne le attività e i
risultati, motivo per cui presenteremo un'interrogazione".
ACON/COM/fa