Nell'aula del Cr le relazioni di Maria Grazia Nicolò, Giancarlo
Buonocore, Marcello Cozzi, Micaela Sette e Alice Pesiri
(ACON) Trieste, 29 nov - Cinque relazioni per mettere a fuoco
le opportunità ma anche i problemi affrontati ogni giorno da chi
si occupa di contrasto all'usura.
Il convegno organizzato dall'Osservatorio regionale antimafia (in
sigla Ora) del Friuli Venezia Giulia - presieduto da Barbara
Clama e composto da Paolo Tomasin, Raffaele Conte, Rosario Genova
e Gerardo Falcone - ha messo a confronto una serie di esperti
nell'aula del Consiglio regionale, sviluppando un'idea avviata
nel precedente mandato, quando a presiedere l'organismo era
Enrico Sbriglia, attuale garante regionale dei diritti della
persona.
Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del Governo per il
coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, ha
inquadrato il ruolo di sostegno offerto dallo Stato alle vittime
di questi reati, definendo "molto complesse le istruttorie
relative all'accesso al Fondo di solidarietà" e ricordando come
"a volte la vittima individui l'usuraio come un benefattore".
Nicolò si è soffermata anche sulle situazioni in cui gli
imprenditori sono costretti a cedere quote di partecipazione
delle loro società, "inquinando l'economia reale e creando danni
all'intero sistema".
L'ex procuratore aggiunto di Udine e procuratore a Tolmezzo,
Giancarlo Buonocore, ha riassunto l'antica storia dell'usura,
"oggetto nei secoli di riprovazione etica, sociale e religiosa",
per poi analizzare gli strumenti di legge ricordando che la norma
"definisce lo stato di bisogno della vittima come un'aggravante".
L'ex avvocato generale della Corte d'Appello è convinto
"dell'intreccio velenoso tra usura e criminalità organizzata" e
ha definito "un po' datata la figura del mafioso ostile alle
condotte estreme degli usurai". Per questi motivi Buonocore ha
proposto di spostare la competenza sui reati di usura alla
Procura distrettuale antimafia.
Centrata tutta sulle vittime di usura la relazione di don
Marcello Cozzi, presidente della fondazione Interesse uomo. Cozzi
ha innanzitutto condiviso l'analisi di Buonocore sul legame tra
usura e mafie prima di spiegare il lavoro della fondazione: "Noi
entriamo a contatto con lo stato di bisogno di tante persone. E
ricorderò sempre quell'imprenditore che, dopo aver subito per
vent'anni le vessazioni degli usurai, quando gli chiesero perché
si fosse deciso a denunciare solo in quel momento rispose: perché
ho incontrato loro, quelli della fondazione". Il sacerdote ha poi
invitato a chiedersi "perché il numero delle denunce di usura sia
in netto calo", e si è risposto che "non dipende solo da paura e
vergogna ma anche da problemi come la lentezza dell'iter di
accesso ai fondi di solidarietà. Un piccolo imprenditore che fa
la denuncia non può permettersi il lusso di tenere chiusa per
mesi o per anni la sua attività".
La presidente dell'Ora, Barbara Clama, a questo proposito ha
ricordato che anche in Fvg esiste una fondazione, la Well fare di
Pordenone, che si occupa di usura, diretta da David Rossi. Rossi
ha parlato delle numerose richieste di accesso allo sportello
anti-indebitamento, sottolineando poi il problema degli alti
tassi di interesse-soglia, che arrivano al 23 per cento e di cui
non tutti i cittadini-consumatori sono consapevoli quando viene
loro proposto un acquisto a rate.
La situazione reale delle imprese in cerca di finanziamenti in
Fvg è stata trattata invece da Micaela Sette, presidente
dell'Ordine dei dottori commercialisti di Udine. "Assistiamo - ha
detto - a un calo dell'offerta di credito, con una parte della
domanda che quindi non trova risposta. Tra l'aprile del 2023 e lo
stesso periodo del '24 i prestiti bancari sono diminuiti del 4,7%
a livello nazionale e del 10,3% in regione, un dato ovviamente
legato anche al calo della domanda in virtù dell'aumento dei
tassi". Un altro numero allarmante è quello relativo "all'aumento
delle insolvenze e delle segnalazioni alla centrale rischi, che
significa di fatto l'impossibilità di ottenere nuovo credito".
Di accesso al credito ha parlato anche Alice Pesiri, responsabile
della filiale triestina di Banca Etica, che ha ricordato
innanzitutto il rigore "delle nuove regole che impongono, prima
di concedere soldi alle imprese, non solo un'analisi storica ma
anche un approfondimento sulle prospettive future. E anche una
persona fisica, che riceve ad esempio 20mila euro di
finanziamento con una rata di 200 euro al mese, se ritarda di
soli tre mesi deve essere classificata in default e declassata
Questo significa che la banca deve accantonare ulteriori fondi e
il cliente finisce sotto la lente di ingrandimento". Pesiri si è
poi soffermata sui fondi di garanzia, spiegando che "quello
impostato da Banca Etica favorisce il microcredito a famiglie o
piccole imprese, e si basa su donazioni da parte dei nostri
investitori. In questo modo abbiamo finanziato in dieci anni 727
posizioni grazie alle convenzioni con le fondazioni, tra cui
quella di don Cozzi".
Alla fine del convegno il consigliere regionale Igor Treleani,
facendo le veci del presidente Bordin, ha consegnato i premi alle
giovani laureate Eleonora Carpenè, Veronica Zoccarato e Giulia
Pauluzzi che nei loro lavori - come ha spiegato il membro
dell'Osservatorio Paolo Tomasin - hanno trattato il tema della
lotta alla criminalità organizzata. Riconoscimenti, come ha
spiegato l'altro commissario Raffaele Conte, anche ai tirocinanti
dell'Osservatorio antimafia George Sandu, Eva Marcinko, Simone
Not e Arianna Piccaro. Con un pizzico di emozione, tutti i
giovani hanno spiegato in aula la motivazione alla base del loro
impegno.
2 - fine
ACON/FA