L'assessore al workhop organizzato da Regione e Ince sulla
transizione energetica nei porti dell'Alto Adriatico
Trieste, 28 nov - "Nel 2023 sono stati creati 456mila nuovi
posti legati allo sviluppo sostenibile, che incidono per il 23%
sul totale dell'occupazione nazionale: di questi, sono 40.670 le
assunzioni avvenute in Friuli Venezia Giulia. Sono dati che
confermano la bontà delle scelte da sempre intraprese, con quella
strada maestra denominata 'Sviluppo sostenibile' che racchiude in
sé i pilastri dello sviluppo, ossia l'economia e il lavoro, come
la sostenibilità, ambientale e per la salute. Per primi in Italia
abbiamo voluto istituire questa dicitura presso il mio
assessorato, consapevoli della transizione culturale in atto che
andava accompagnata e non imposta, perché la sostenibilità ormai
è un valore aggiunto, non più un costo".
Così è intervenuto oggi a Trieste l'assessore regionale alla
Difesa dell'ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio
Scoccimarro al workshop, organizzato dalla Regione assieme
all'Iniziativa centro europea (Ince), sulla transizione
energetica nei porti dell'Alto Adriatico. Scopo dell'incontro la
condivisione di conoscenze e tecniche per la decarbonizzazione
nei porti dell'Adriatico settentrionale, area inserita
nell'ambito della Strategia dell'Ue per la regione adriatica e
ionica (Eusair) e che racchiude un potenziale significativo per
la promozione dei porti verdi e della connettività.
Secondo l'assessore, la strada per perseguire gli obiettivi di
sviluppo sostenibile passa dalla necessità di collaborazione con
le regioni e Paesi limitrofi, anche in virtù della posizione
geografica strategica del Friuli Venezia Giulia. "È proprio
questa ottica - ha proseguito Scoccimarro - che la firma del
memorandum di Trieste per la sostenibilità ha sancito la nascita
degli Stati generali dell'Alto Adriatico. Un atto volto alla
condivisione e collaborazione transregionale e transfrontaliera
tra gli enti pubblici e le reti di impresa: anche se il Friuli
Venezia Giulia mettesse in atto le migliori politiche possibili
per anticipare il Green deal europeo di almeno 5 anni, senza
questo tipo di collaborazione gli sforzi sarebbero vani".
Con gli stessi propositi, come ha evidenziato Scoccimarro, è
stata istituita presso l'Ince una nuova struttura per lo sviluppo
dell'ambiente marino dell'Alto Adriatico, sulla scia del progetto
Namirs (dedicato alla sicurezza dell'Adriatico) da poco concluso.
"Un progetto che nel 2025 vedrà il sostegno della Regione nel
prossimo triennio con 200mila euro all'anno - ha annunciato
l'esponente della Giunta - e che vuole garantire e incentivare la
nascita di progetti e tecnologie legate alla transizione verde.
Il tutto attraverso quello scambio di esperienze, professionalità
e informazioni tra gli stati aderenti l'Ince per la tutela del
nostro mare, fonte primaria di ricchezza del nostro Paese".
ARC/PAU/ma