Trieste, 27 nov - "Di fronte a uno scenario che vede il mondo
del lavoro fortemente colpito da fenomeni quali il calo
demografico, la migrazione dei talenti e l'importazione da Paesi
terzi di manodopera a basso costo, l'Amministrazione regionale si
è impegnata - sin dalla scorsa legislatura - con una serie di
misure che aumentano il potere d'acquisto delle famiglie e
migliorano i dati occupazionali nel nostro territorio. In questo
senso, stiamo lavorando per costruire una norma che racchiuda
tutti i possibili interventi che possiamo attuare per rispondere
ai bisogni della popolazione e alle esigenze del mercato del
lavoro".
Sono i concetti espressi oggi a Trieste dall'assessore regionale
al Lavoro Alessia Rosolen al seminario "Le legislazioni di Italia
e Croazia sull'ingresso e il soggiorno di lavoratori di Paesi
terzi: strumenti per contrastare lo spopolamento?", organizzato
dal Consiglio sindacale interregionale italo-croato. Al centro
del dibattito la presentazione dell'impianto legislativo nei due
Paesi e il punto di vista di organizzazioni sindacali e
istituzioni sui temi della carenza occupazionale, del rispetto
dei diritti dei lavoratori e della necessità di integrazione.
L'assessore ha illustrato alcuni numeri che fotografano le
problematiche nazionali in tema di lavoro e le principali azioni
messe in campo dalla Regione in questi anni.
"Nell'ultimo ventennio il mondo del lavoro ha perso migliaia di
giovani - ha evidenziato Rosolen -, e altrettante persone hanno
scelto di emigrare in altri Paesi per proseguire la loro
carriera. Preoccupano anche l'inverno demografico, causato in
parte da un'incapacità di programmazione che ha portato al
mancato rinnovo dei contratti collettivi nazionali per troppi
anni, oltre che a un calo del potere d'acquisto rispetto agli
anni Novanta (pari al 2%, unico Paese in Europa). Le politiche a
sostegno di famiglia e natalità non sono state supportate da
azioni forti, come avvenuto in altri Paesi europei, e stiamo
assistendo a fenomeni utilitaristici verso i lavoratori
provenienti dall'estero come il caporalato e un evidente divario
salariale".
"Come Regione - ha proseguito l'assessore - siamo intervenuti con
incentivi per le famiglie, il diritto allo studio e la crescita
dei figli che si traducono in un trasferimento di potere
d'acquisto a beneficio della cittadinanza. Abbiamo inoltre
ritenuto strategico incentivare le parti datoriali ad assumere
determinate categorie di giovani e a prolungare la durata dei
contratti a termine, arrivando a migliorare sensibilmente i dati
occupazionali rispetto al pre-pandemia".
La rappresentante della Giunta ha inoltre ricordato le azioni con
cui la Regione ha suggerito al Governo alcuni correttivi al
recente decreto flussi (d.l. 145/2024) per rendere più efficace
la prevenzione delle false identità e delle contraffazioni delle
istanze. Infine, l'assessore ha indicato l'opportunità di
coordinamento tra gli Stati membri dell'Unione europea nel
regolare l'ingresso nel territorio comunitario di lavoratori
provenienti da Paesi terzi.
ARC/PAU/al