Salute: Riccardi, Lilt Udine promuove cultura prevenzione

L'assessore al convegno organizzato a Udine dall'associazione per la lotta contro i tumori Udine, 23 nov - "La prevenzione è uno degli aspetti cruciali per cui la Regione è costantemente a lavoro, a fianco del sistema sanitario, per migliorare le condizioni di salute della collettività e rendere il sistema stesso più sostenibile. Ringrazio la Lilt per le occasioni di confronto e riflessione che crea su tematiche così importanti. Questi incontri, oltre a promuovere la cultura della salute, hanno grande valenza dal punto di vista sociale: chi vive o ha vissuto la sofferenza dei tumori, anziché chiudersi in se stesso, trova la forza di condividere la propria esperienza dimostrando che la malattia può essere superata". È il pensiero che l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi ha condiviso intervenendo, questa mattina nell'auditorium del palazzo della Regione a Udine, al convegno "Lotta al tumore - I momenti della prevenzione" organizzato dal comitato udinese della Lilt presieduto da Giorgio Arpino. Una riflessione incentrata sui diversi momenti e aspetti della prevenzione, che vanno dalla ricerca allo studio epidemiologico, con l'incidenza degli screening e dei vaccini, per arrivare alle diagnosi, all'evoluzione delle cure mediche e alla riabilitazione fisica e psichica. L'assessore, che ha portato il saluto della Regione assieme al presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin, ha analizzato come i cambiamenti della società impongano una diversa organizzazione dell'impianto sanitario del territorio. "L'invecchiamento della popolazione porta con sé una sempre maggiore incidenza degli elementi di cronicità rispetto a quelli legati all'acuzia - ha osservato Riccardi -. Bisogna intervenire a fronte di questi fenomeni, mettendo al centro l'umanizzazione delle cure e avendo il coraggio di mettere mano a un modello organizzativo fermo a 30 anni fa". Soffermandosi successivamente sulla riduzione di competenze professionali, il rappresentante della Giunta regionale ha indicato come le soluzioni da adottare debbano "tenere in considerazione le condizioni minime di sicurezza da assicurare in tutte le strutture. I 'bollini rossi' di questa regione sono legati principalmente al mancato raggiungimento dei livelli di soglia definiti dal Governo centrale e questo è dovuto all'eccessiva frammentazione dei servizi - ha proseguito Riccardi -. Riorganizzare il sistema non significa tagliare, bensì garantire la presenza di punti specializzati con adeguate competenze (e quindi maggior sicurezza per il paziente), tenendo conto della prossimità territoriale. È questa la strada da seguire per poter offrire migliori condizioni alle generazioni future". ARC/PAU/ma