ROSOLEN, PIU' LAVORATORI COINVOLTI DAGLI INCENTIVI

Trieste, 24 mar - Sarà varato definitivamente entro due mesi il nuovo regolamento sugli incentivi alle imprese del Friuli Venezia Giulia in favore dell'occupazione. Unificando la normativa vigente su crisi e difficoltà occupazionali, allargherà la base di intervento ai contratti a tempo determinato di almeno 24 mesi, rispondendo ad un'esigenza contingente "che - spiega l'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen - asseconda una delle priorità dettate dalla crisi ma non deve trasformarsi in assistenzialismo". 13,5 MLN EURO PER IL 2010 - Nel 2009, ha ricordato Rosolen, sono stati trasferiti alle Province 28,5 milioni di euro (inclusi interventi relativi alle annualità precedenti) più altri 4 milioni destinati a rafforzare con 31 operatori aggiuntivi i Centri per l'impiego. Nel 2010, ha precisato, ne sono previsti altri 13,5 sempre mirati a sostenere le tre modalità di incentivi alle aziende che assumono o stabilizzano lavoratori in condizione di svantaggio occupazionale, lavoratori coinvolti nelle crisi occupazionali e, infine, giovani laureati e diplomati chiamati ad operare nel settore della ricerca. OVER 45 E GIOVANI LE PRIORITA' - Cogliendo l'occasione per fare il punto sulle azioni di sistema a supporto dell'economia regionale "che deve ripartire con al centro il lavoratore", l'assessore ha evidenziato che over 45 e giovani sono i principali obiettivi delle iniziative assunte dalla Regione, citando ad esempio le assunzioni a tempo determinato per chi è vicino alla pensione e le stabilizzazioni degli apprendisti. AUMENTANO I VANTAGGI PROCAPITE - In generale, ha affermato, è previsto un aumento dei finanziamenti di circa 2mila euro per ogni assunzione non favorita da sgravi contributivi statali, mentre è parimenti stata aumenta la cifra che un'azienda deve restituire in caso di cessazione del contratto. UNA TANTUM FINO A 12MILA EURO - L'una tantum per l'assunzione di un tempo determinato, ha spiegato il direttore dell'Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli, può arrivare fino a 12mila euro, una chance in più per le aziende che nel 2009 hanno assunto il 20 per cento in meno rispetto all'anno precedente, causa il blocco del turn-over e la sospensione di 70mila lavoratori. 2.057 DOMANDE NEL 2009 - Entrando nel dettaglio degli interventi effettuati l'anno scorso, emerge la netta prevalenza di domande (su un totale di 2.057, di cui 835 nel secondo semestre) rivolte agli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato e per le stabilizzazioni di lavoratori disoccupati o per il loro sviluppo autonomo di attività imprenditoriali (1.723, pari al 83,8 p.c.). A distanza, seguono le 259 domande (12,6 p.c.) per l'assunzione di lavoratori coinvolti nelle crisi occupazionali, per la loro frequenza a corsi di riqualificazione o per la creazione da parte loro di nuove imprese. Infine, solo 75 domande (3,6 p.c.) per l'assunzione di giovani ad elevata qualificazione da impiegare in attività di ricerca industriale. PIU' DONNE (65,6 P.C.) CHE UOMINI - In totale, si parla di 2.052 lavoratori coinvolti, dei quali 1.347 donne (65,6 p.c.) e 705 uomini (33,4 p.c.). Analizzando genere e classe di età, Rosolen ha evidenziato che tra le donne è superiore la componente compresa entro i 45 anni di età (68 p.c. rispetto al 43 p.c. degli uomini), mentre dopo questa soglia la situazione appare diametralmente opposta. 125 NUOVE ATTIVITA' - Sempre nel 2009, sono stati 526 (224 a Udine, seguita da Pordenone con 158) i precari che hanno visto il proprio contratto a termine trasformato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, 68 (44 a Pordenone, poi Gorizia con 14) sono quelli che hanno intrapreso un percorso di riqualificazione professionale e 125 (120 disoccupati e 5 fuoriusciti da crisi occupazionali) coloro i quali hanno costituito una propria attività imprenditoriale (68 a Udine, 31 a Pordenone, 13 a Trieste e Gorizia). TERZIARIO LEADER SU INDUSTRIA - Dando un'occhiata ai settori economici, il terziario risulta prevalente rispetto a tutti gli altri con il 65,8 per cento delle domande di incentivi, seguito da industria (25,7 p.c.), edilizia (8,2 p.c.) ed agricoltura (0,4 p.c.). ARC/FC