TAGLIAMENTO/2. AUDIZIONI IV COMM: BASSA E COLLINARE, SINDACI-CONTRO

(ACON) Trieste, 4 nov - Il picco emotivo della giornata di audizioni in IV Commissione consiliare sul tema della sicurezza del Tagliamento è stato toccato con l'intervento dei sindaci. È in questa fase del confronto, infatti, che sono emerse sensibilità contrapposte tra i rappresentanti dei territori rivieraschi e quelli dell'area collinare, dove l'idea della traversa laminante dovrebbe essere realizzata. Giambattista Turidano, primo cittadino di Dignano, si è rivolto all'assessore Fabio Scoccimarro che nel suo intervento aveva fatto riferimento "ai rischi anche legali a cui andrebbe incontro chi si oppone ideologicamente alle opere". "Non ho paura - gli ha risposto - delle minacce di denunce o delle responsabilità penali. Continuo a sostenere che manca una proposta capace, da un lato, di dare sicurezza e, dall'altro, di essere condivisa sul piano socio-politico-ambientale. Dopo 58 anni persi, in cui non c'è stato niente di concreto, si potrebbe utilizzare ancora qualche mese per arrivare a soluzioni alternative da condividere con il territorio. Io capisco le esigenze della Bassa, ma l'opera non deve diventare un eco-mostro". A supportare questa tesi anche Enrico Sarcinelli, sindaco di Spilimbergo e delegato a intervenire anche dalla Comunità di montagna delle Prealpi orientali. Il primo cittadino si è soffermato sulla mozione votata congiuntamente dai Consigli comunali di Spilimbergo e Dignano: "Abbiamo sollevato diversi dubbi e ora chiedo alla Regione di spiegare se quel video-render mostrato in aula è fuorviante rispetto alla delibera di Giunta". Perplessità condivise dal presidente della Comunità collinare, Luigino Bottoni, che però ha aperto a possibili soluzioni di compromesso: "Ognuno deve mettere sul piatto qualcosa: Dignano e Spilimbergo non dicono no in assoluto al ponte laminante se si trattasse di un'unica struttura, ma vogliamo capire e approfondire, e lo stesso dovranno fare i Comuni rivieraschi. Non si può dire: non deve allagarsi Latisana ma che si allaghino pure Dignano e Spilimbergo. Forse un tavolo ristretto e meno formale rispetto a quello di oggi aiuterebbe a trovare soluzioni". Hanno auspicato condivisione anche Roberto Revelant, sindaco di Gemona - che ha ricordato "l'importanza delle manutenzioni" menzionando "diverse situazioni critiche nella mia area geografica" - e Alberto Bernava, sindaco di San Vito al Tagliamento, che ha lamentato "la mancanza di chiarezza sul progetto, che alimenta inaccettabili divisioni tra i territori". Ma nel corso dell'audizione moderata da Edy Morandini (Fp), che ha svolto le funzioni di presidente della Quarta in ragione dell'assenza di Alberto Budai (Lega), si sono sentite forti e chiare anche le voci dei sindaci del basso corso del Tagliamento. "Ci sentiamo in difficoltà perché veniamo visti come gli antipatici, quelli che creano problemi - ha premesso Lanfranco Sette, primo cittadino di Latisana -. Immaginate la frustrazione della nostra comunità quando è tramontata la soluzione ipotizzata a Pinzano. Oggi però abbiamo sentito qualche novità incoraggiante e speriamo che quest'iter sia irreversibile". "Ricordatevi - ha aggiunto Sette - che si parla di 100 possibili vittime in caso di grande piena a Latisana, e non possiamo assumerci questa responsabilità che è morale ma anche penale: il sindaco di Genova venne imputato per omicidio colposo plurimo ma ora, con le moderne capacità di previsione degli eventi meteo, saremmo nel campo del dolo". Tanto Sette quanto Laura Giorgi, sindaco di Lignano Sabbiadoro, hanno criticato "comitati e associazioni che raccolgono migliaia di firme chissà quanto consapevolmente sottoscritte. Noi abbiamo ospitato migliaia di terremotati e lo rifaremmo, ma chiediamo di non essere relegati a vittime sacrificali". "Nei banchetti dove si raccolgono le firme contro la traversa di Dignano - ha raccontato Giorgi con una voce carica di emozione - viene detto ai cittadini "che spostino le loro case, che spostino le attività produttive" e mi chiedo se si rendano conto del peso di quelle parole. Il parco-zoo e le altre attività di Lignano Riviera non sono situazioni singole, ci sono anche aree residenziali che sono già finite sott'acqua. Mi accorgo sempre più spesso che quando si parla di vite umane la solidarietà spesso è soltanto a parole". Posizioni ribadite dal sindaco di Precenicco, Andrea De Nicolò ("Forse siamo nati nel posto sbagliato… chiediamo di intervenire a tutela delle persone e delle attività produttive"), e dal primo cittadino di San Michele al Tagliamento, Flavio Maurutto ("Il mio territorio paga un prezzo elevato per il deflusso delle acque") mentre Davide De Candido, vicesindaco di Varmo, ha chiesto alla Regione un maggiore coinvolgimento, "dal momento che da spettatori del fenomeno rischiamo di diventare protagonisti, con metà del territorio che potrebbe finire sott'acqua". A queste richieste di partecipazione, l'assessore Scoccimarro ha risposto ricordando "che il Piano alluvioni è stato condiviso con tutti già nel novembre scorso" mentre Marina Colaizzi, segretaria dell'Autorità di bacino, ha ribadito "la disponibilità al dialogo con tutti, ma non a riproporre un nuovo laboratorio Tagliamento che ci farebbe perdere altri dieci anni". 2 - segue ACON/FA-rcm