(ACON) Trieste, 30 ott - Un impegno da parte della Giunta
regionale ad attivarsi affinchè i Comuni provvedano, con apposite
comunicazioni, a garantire l'esercizio del diritto di voto dei
cittadini stranieri residenti in Friuli Venezia Giulia, pur
avendo questi ultimi la cittadinanza in un paese dell'Ue diverso
da quello in cui risiedono. È questo il contenuto della mozione
approvata oggi all'unanimità dall'Aula e che porta la firma dei
consiglieri del Gruppo Lega.
"La stesura di questa mozione - ha spiegato Lucia Buna, prima
firmataria della proposta - è avvenuta grazie alla collaborazione
con il consigliere comunale di Prata di Pordenone Gabriela Bulai,
di nazionalità rumena".
"I Comuni della nostra Regione - ha proseguito Buna - dovranno
provvedere a favorire il ritiro della tessera elettorale dei
cittadini comunitari residenti nel nostro territorio. Il compito
della Regione sarà quello di supportare le amministrazioni
comunali che sono le dirette interessate a far sapere ai
cittadini comunitari in possesso della residenza che possono
votare nel Comune dove risiedono".
L'esponente di Maggioranza ha ricordato, inoltre, che in Friuli
Venezia Giulia ci sono "116.340 cittadini stranieri residenti al
31 dicembre 2020, la cui incidenza sul totale della popolazione è
pari al 9,7%" e che "la Convenzione di Strasburgo garantisce ai
cittadini stranieri residenti nei paesi dell'Ue una serie di
diritti per favorire la partecipazione alla vita pubblica locale,
ma la maggior parte di queste persone, non ne è a conoscenza".
La mozione ha trovato ampia condivisione anche da parte delle
Opposizioni.
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) si è detto favorevole in quanto
"il provvedimento è un punto di partenza per coinvolgere i
cittadini stranieri nella vita comunitaria del Paese in cui
risiedono ed è importante anche per gli stessi Comuni ai fini dei
risultati del voto".
Medesima l'opinione di Massimiliano Pozzo (Pd), che evidenziando
"come la mozione vada a toccare un argomento rilevante" e ha
suggerito una riformulazione tecnica del testo, poi accolta.
Enrico Bullian del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, plaudendo
alla proposta dei colleghi della Lega ha ricordato che "il
diritto di voto, per un cittadino straniero residente in un Paese
diverso da quello di origine, si raggiunge dopo circa 13 anni e
mezzo di pratiche burocratiche. L'Aula, quindi,dovrebbe lavorare
più attivamente per lo sviluppo di democrazia inclusiva".
ACON/SM-rcm