(ACON) Trieste, 30 ott - "Ci sono progetti di grandi impianti,
tutt'altro che 'leggeri' per i territori coinvolti, che
meriterebbero attenzioni specifiche e ben strutturate da parte
delle istituzioni, mentre sono regolarmente i cittadini a
sorvegliare e cogliere le incongruenze e i pericoli per la salute
delle persone e per l'ambiente. Sempre che le norme ci siano,
perché l'assessore Scoccimarro sostiene che nessuna norma formula
un limite sulla quantità di plastica che può essere incenerita
assieme alle biomasse".
Lo dichiara in una nota la consigliera Serena Pellegrino,
(Alleanza Verdi e Sinistra) al termine dell'interrogazione
rivolta all'assessore regionale all'Ambiente, Fabio Scoccimarro,
per sapere coma va quantificato il valore minimo possibile della
plastica presente nei sovvalli destinati alla combustione, ai
fini della tutela della salute pubblica e della protezione
dell'ambiente.
"Nella conferenza di servizi che riguarda il progetto di Bioman
per il trattamento di biomasse che residuano dalla lavorazione
dei rifiuti verdi, variante dell'impianto già esistente a Maniago
- fa sapere Pellegrino -, si è chiarito che i sovvalli avviati a
combustione saranno inframezzati di plastiche per il 5%. Il che
significa che annualmente dal nuovo camino di Bioman usciranno i
fumi di circa 800 tonnellate di plastiche bruciate all'anno".
"Dai dati attualmente disponibili - prosegue l'esponente di Avs -
risulta plausibile che le future emissioni avranno
caratteristiche temibili, degne di un inceneritore senza però che
l'impianto ne possieda i requisiti. Lo sa anche l'autorità
sanitaria, che in conferenza di servizi ha chiesto a Bioman se
nei materiali trattati nelle operazioni di selezione e vaglio,
attualmente effettuate a Maniago, ci siano sostanze classificate
come cancerogene e tossiche".
"L'Assessore Scoccimarro - spiega ancora la consigliera - ha
confermato che Arpa Fvg ha raccomandato di ridurre al minimo
possibile la quantità di materiale plastico alimentato al nuovo
impianto di produzione di calore in oggetto. Cioè al di sotto di
quel 5%, che è il quantitativo indicato dal proponente sulle base
delle attuali capacità degli impianti di raffinazione dei rifiuti
di separare plastiche e inerti, per smaltirli separatamente.
Indicazione sulla quale convergono anche Asfo e Uffici regionali,
senza poter definire, come ha evidenziato Scoccimarro, il valore
indicato come 'minimo possibile, derivando tale quantità dal
complesso dei materiali impiegati e dalla qualità della
vagliatura".
"Ci si accorderà per il 4% o per l'1%? - incalza l'esponente di
Avs -. Si terrà conto che i monitoraggi parziali dell'atmosfera
rivelano livelli di PM 10 e PM 2,5 ai limiti di legge, talvolta
superandoli? Che il valore del 5% indicato dal proponente è un
valore medio, e che quindi ci potrebbero essere giorni in cui i
quantitativi plastica avviati a combustione, e relative
emissioni, superino la quota preventivata?"
"Non c'è, quindi - sottolinea Pellegrino -, una risposta concreta
alle preoccupazioni dei cittadini di Maniago per un progetto
escluso dalla Valutazione di impatto ambientale, che tuttavia si
sta rivelando tale da aumentare a dismisura la pressione negativa
sull'ambiente e sulla salute pubblica. Dobbiamo accontentarci,
dopo una lunga fase di scarsa trasparenza, del fatto che le
informazioni presentate dall'assessore all'Ambiente confermano le
criticità rilevate da associazioni e comitati, e stabiliscono un
generico impegno delle amministrazioni pubbliche coinvolte, nelle
fasi successive del procedimento autorizzatorio dell'impianto, a
declinare modalità gestionali e modifiche tecniche per ridurre i
quantitativi di plastica".
"Ho suggerito a Scoccimarro - conclude la consigliera - che
sarebbe prudente e saggio se la Regione procedesse alla Revoca in
autotutela del decreto con cui ha stabilito che non è necessario
assoggettare il progetto a Valutazione di impatto ambientale e
sul quale si attende la pronuncia del Tar Fvg. La VIA non è stata
inventata per essere un orpello fastidioso per i proponenti di
grandi opere, ma i cittadini che vivono su quel territorio e non
ultimo rispondere alle regole ecosistemiche."
ACON/COM/sm