ILIA. OK AULA A RIDUZIONE ALIQUOTE PER SECONDE CASE, NO DA OPPOSIZIONI

(ACON) Trieste, 29 ott - Via libera dall'Aula al ddl 29 in materia di Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia). Il disegno di legge è stato approvato a maggioranza, con il sì compatto del Centrodestra e il no del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, del Pd, del Movimento 5 Stelle e di Open Sinistra Fvg. Astenuta invece la consigliere Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra. Misura principale della norma, costituita da 12 articoli, è la rimodulazione delle aliquote massime previste sia per il primo fabbricato ad uso abitativo diverso dall'abitazione principale (la cosiddetta "prima seconda casa") sia per gli immobili strumentali all'attività economica. Nello specifico il dispositivo normativo fissa allo 0,7% l'aliquota massima per la prima seconda casa con possibilità per tutti i Comuni di ridurla fino all'azzeramento, mentre per gli immobili commerciali viene abbassata allo 0,86% con possibilità per i Comuni, anche in questo caso di azzerarla o, in alternativa, di aumentarla fino all'1,06. In entrambi i casi si garantiscono ai Comuni ristori alla luce del minor gettito derivante dalla modifica normativa. Tra le altre misure introdotte, l'esenzione dell'imposta sugli immobili oggetto di occupazione abusiva e denunciati all'autorità giudiziaria e l'introduzione di un portale regionale ad hoc da mettere a disposizione dei Comuni del Fvg e nel quale saranno pubblicati i regolamenti in materia di Ilia e le delibere che fissano le aliquote relative all'imposta. Il portale digitale dovrà, inoltre, essere utilizzato dai contribuenti per la comunicazione telematica ai Comuni di riferimento di un solo primo immobile ad uso abitativo, individuato nel territorio regionale. Sulla riduzione delle aliquote si sono concentrati i numerosi emendamenti presentati dai gruppi consiliari di Opposizione, tesi per lo più ad evitare che la norma favorisca una disparità territoriale tra immobili ubicati in località turistiche e quelli ubicati in montagna, ma anche disparità tra classi sociali con eventuali grandi proprietari immobiliari - come sottolineato da più parti dagli esponenti di minoranza - beneficiari di sgravi non necessari. Un paio di emendamenti, a firma del Pd, sono stati, infatti, indirizzati a circoscrivere la definizione di prima seconda casa non come il primo immobile ad uso abitativo diverso da quello dell'abitazione principale ubicato nel territorio regionale, ma come quella ubicato nel medesimo Comune della prima abitazione principale o comunque non locato nei Comuni turistici, mentre Serena Pellegrino (Avs) ha presentato un emendamento per circoscrivere la definizione di prima seconda casa a quella con rendita catastale più bassa nel caso di multiproprietà. Sempre Pellegrino ha proposto un altro emendamento che prevedeva che l'Ilia fosse effettiva solo su patrimoni composti da una ricchezza netta superiore ai 500mila euro, con l'applicazione di cinque aliquote differenti in base al patrimonio. Tra gli altri emendamenti anche quelli del Patto dell'Autonomia-Civica Fvg che proponeva l'azzeramento dell'Ilia qualora la prima seconda casa fosse ubicata nei territori montani o qualora il proprietario dell'immobile avesse una attestazione Isee pari o inferiore a 40mila euro. L'assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, ha chiesto il ritiro di tutti gli emendamenti presentanti dalle Opposizioni, sottolineando vari elementi di criticità. Accolto, invece, l'ordine del giorno presentato dal consigliere Andrea Carli del Pd e sottoscritto anche dagli altri colleghi di Opposizione, che impegna la Giunta a valutare l'opportunità di azzerare l'Ilia sulle prime seconde case ubicate nei comuni inseriti nelle zone montante di svantaggio socio-economico in fascia C. Dalla Maggioraza invece non sono arrivati emendamenti, ma solo tre ordini del giorno, tutti del gruppo Lega, che prevedono la possibilità di estensione non solo ai parenti in linea diretta, ma anche ai collaterali di secondo grado, della riduzione della base imponibile per le unità immobiliari concesse in comodato dal soggetto passivo, l'equiparazione delle aliquote del primo secondo immobile di proprietà anche alle sue pertinenze e la riduzione delle imposte nel caso di abitazione locata per gli studenti universitari. La Giunta ha portato un solo emendamento riguardante l'istituzione di uno sportello dedicato, nella prima fase di applicazione della legge, per garantire supporto ai soggetti che avessero difficoltà nella presentazione delle dichiarazioni sugli immobili in via telematica e accolto all'unanimità sia da Maggioranza che dalla Minoranza. La posizione contraria delle Opposizioni al disegno di legge è stata rimarcata anche in fase di dichiarazione di voto. Per Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) la norma "va a premiare la rendita e la proprietà", mentre per Rosaria Capozzi(M5S) "non appare risolutiva e non fa una distinzione equa tra zone turistiche e quelle più svantaggiate". Medesimo anche il parere di Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg che ha parlato di "un'occasione mancata per dare risposta concrete alle politiche della casa" e di Francesco Martines (Pd) secondo il quale "si potevano pensare misure maggiormente differenziate ed eque". Unanime il parere favorevole della Maggioranza dove da più parti è stata evidenziata "la lungimiranza della norma". "In Friuli Venezia Giulia dal 2025 la pressione fiscale, grazie a questa norma, diminuirà - ha detto in chiusura l'assessore Roberti -. Questo creerà un vantaggio competitivo per la nostra Regione per gli investimenti in campo immobiliari, sia per i privati che per le imprese". ACON/SM-fa