IN AVVIO LAVORI RINFORZO ARGINI PER 2,5 ML. EURO

PRIMI INTERVENTI A LIGNANO E GRADO, QUINDI AQUILEIA E MARANO Palmanova, 26 feb - La Regione interverrà con un primo stanziamento di 2,5 milioni di euro per rinforzare ed innalzare gli argini in alcuni punti critici dei territori comunali di Lignano, Grado, Aquileia e Marano contro il possibile rischio dell'ingresso delle acque marine nelle aree lagunari in occasione di eventi meteo particolarmente violenti. I primi lavori, ha annunciato oggi a Palmanova l'assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi nel corso di una conferenza stampa con i sindaci di Lignano Sabbiadoro, Silvano Del Zotto, Aquileia, Alviano Scarel, Marano Lagunare, Mario Cepile, e l'assessore comunale di Grado Elisa Polo, partiranno nell'area lignanese (1 ml. euro) già nelle prossime settimane, seguiti da quelli a Grado (800 mila euro) e quindi a Marano ed Aquileia, per circa 1,4 milioni. Si interverrà, hanno rispettivamente indicato il sindaco Del Zotto, l'assessore Polo ed il direttore della Protezione civile regionale Guglielmo Berlasso, a Nord di Lignano all'altezza del Lovato, vicino all'area Pantanello (per la messa in sicurezza della parte più settentrionale del centro abitato) e nella zona Boscat, all'ingresso di Grado da Aquileia. Dunque si avviano i lavori dalle situazioni degli argini più critiche nell'ambito di quei 18 chilometri di arginature che le indagini della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia (sulla base di studi effettuati in particolare nell'ultimo biennio) hanno messo in luce essere più esposti a mareggiate e maree eccezionali, cioè circa il 23 per cento dei 78,6 chilometri di argini che costeggiano il litorale regionale dalla foce del Tagliamento al fiume Timavo. "Sono interventi assolutamente indispensabili, definiti sulla base del rischio a cui sono esposti le comunità locali ed il patrimonio abitativo ed edilizio", ha sottolineato l'assessore Riccardi, "che oggi possiamo avviare avendo finalmente un quadro dettagliato delle diverse situazioni idrogeologiche ed i relativi profili di rischio". Globalmente, è stato osservato nel corso della conferenza stampa, "non sta troppo bene" la costa bassa della nostra regione, che sconta non solo la possibilità di maree eccezionali (soltanto il 25 dicembre scorso +179 centimetri a Grado, +176 cm a Trieste), ma anche un innalzamento del livello medio marino, pari a circa 15 centimetri negli ultimi cento anni a Trieste (si segnala una subsidenza media/anno a Grado di 7 millimetri, a Lignano di 4 mm) e comunque la presenza "storica" di aree sotto lo zero idrometrico lungo l'arco lagunare interno, accanto - oggi - ad argini anche molto danneggiati, erosi dalle maree, infiltrati dalla acque salmastre, "scavate" da nutrie e tassi. La quota di sicurezza ottimale degli argini, è stato quindi confermato, si pone oggi - proprio sulla base delle condizioni meteomarine - ad un'altezza di 3 metri: sotto questa altezza possono manifestarsi condizioni di ingressione delle acque marine con previsioni di allagamenti più o meno estesi. ARC/RM