(ACON) Trieste, 22 ott - "L'abbattimento dell'Imposta locale
immobiliare autonoma (Ilia) sulle seconde case è una misura
certamente popolare, ma che non risolve la vera emergenza
abitativa e non tiene conto di alcuni fattori come le diversità
territoriali, con possibili sperequazioni, le limitazioni
dell'autonomia dei Comuni e non avrà pressoché impatto sul
mercato immobiliare". Lo affermano in una nota i consiglieri
regionali Francesco Martines, Manuela Celotti e Andrea Carli (Pd)
a margine della seduta odierna della I Commissione riunita per
l'esame del disegno di legge 29 in materia di Ilia.
"In particolare per la realtà friulana - afferma Martines, che in
Aula sarà relatore per la minoranza del ddl 29 - questo
intervento viene percepito come positivo, ma quello che è certo è
che non metterà in moto il mercato immobiliare come la Giunta
vorrebbe far credere. Si tratta di una misura a breve termine,
che non dà certezza ai Comuni di mantenere le aliquote dopo il
prossimo triennio. Abbassare l'aliquota sulla seconda casa ha
quindi una capacità di attrattiva che gioca a favore della
comunicazione per il Centrodestra, ma i fattore sui quali le
famiglie decidono di fare tali investimenti sono ben altre:
livello dei tassi di interesse, la vicinanza al lavoro, dinamiche
familiari e servizi presenti sul territorio".
Inoltre, sottolinea ancora Martines, "va considerata la
situazione di difficoltà che vivono molte frazioni che,
analogamente a quanto avviene in montagna, si stanno spopolando e
dove, di conseguenza, stanno sparendo attività commerciali di
tipo emporiale per le quali servirebbe pensare all'azzeramento
della tassazione. Positivo, infine, l'abbassamento dell'aliquota
per le attività economiche sui beni strumentali dove si passa
dallo 0,96 allo 0,86 per cento".
Secondo Celotti, "a fronte di emergenze sociali che esistono
ormai da tempo, a partire dalla necessità di smuovere il mercato
degli affitti e delle vendite a favore dei giovani, delle persone
che potrebbero venire a vivere nella nostra regione e di quelle
in difficoltà abitativa, la Giunta Fedriga che in questi anni non
ha fatto praticamente nulla su questo fronte, vede prioritario un
intervento sulle seconde case".
"Il riconoscimento del lavoro dei friulani che con sacrificio
hanno costruito la loro seconda casa va bene, ma parallelamente,
allora, si pensi anche a delle misure sociali per chi è in
situazioni di difficoltà nell'accesso alla casa", continua la
consigliera sottolineando inoltre che "invece di intervenire
sulla leva fiscale regionale, magari a tutela dei redditi bassi,
si interviene su quella degli enti locali, facendo bella figura a
scapito dei Comuni e limitandone l'autonomia. Si riveda dunque
organicamente l'intero sistema della fiscalità degli enti locali,
invece di ragionare con scelte spot ma elettoralmente
vantaggiose".
Anche Carli pone l'accento sugli "effetti pressoché nulli di
questo provvedimento sul mercato immobiliare" e sul "rischio che
forse non si dà necessario sostegno a proprietà immobiliari che
si trovano nei territori montani, dove succede che ci siano case
con meno appetibilità turistica e dove, quindi, diventa più
difficile la vendita. In questi casi sarebbe stato necessario che
la Regione si fosse fatta carico dell'intera aliquota, anziché
uniformare la misura su tutto il Friuli Venezia Giulia".
ACON/COM/rcm