(ACON) Trieste, 22 ott - "In relazione alle recenti
dichiarazioni della ministra della Famiglia, Eugenia Roccella,
che ha invocato il dovere dei medici di segnalare casi sospetti
di maternità surrogata, esprimiamo il nostro fermo dissenso verso
una simile interpretazione del ruolo medico. Affidare ai medici
la responsabilità di denunciare situazioni legate alla maternità
surrogata costituisce un grave stravolgimento delle loro
funzioni, che si devono concentrare esclusivamente sulla cura e
sul benessere dei pazienti, in particolare dei neonati. Non può
essere una vera e propria caccia alle streghe".
Lo afferma in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di
Open Sinistra Fvg.
"I medici - prosegue Honsell - hanno il dovere di prendersi cura
della salute dei bambini senza dover svolgere funzioni di
controllo o denuncia che spettano esclusivamente alle autorità
competenti. Insistere perché i medici assumano un ruolo ispettivo
minaccia di compromettere il legame di fiducia tra medico e
paziente e, soprattutto, rischia di mettere in pericolo il
diritto fondamentale alla salute dei più piccoli".
"Alla luce di questa grave posizione della ministra Roccella -
evidenzia l'esponente di Open -, vogliamo anche sottolineare come
queste preoccupazioni si estendano a problematiche già esistenti
nella nostra legislazione sull'immigrazione. In particolare, la
nostra proposta di legge nazionale depositata in Consiglio
Regionale Fvg mira a rimuovere il requisito della richiesta di
esibizione agli uffici anagrafe del permesso di soggiorno per i
genitori stranieri che mettono al mondo un bambino in Italia,
condizione necessaria attualmente per la registrazione del
neonato".
"Anche se un'interpretazione meno restrittiva - spiega il
consigliere regionale - è stata applicata attraverso una
circolare ministeriale, riteniamo essenziale modificare la legge
per garantire che la registrazione di un figlio non venga in
alcun modo ostacolata. Anche qui, ogni neonato deve essere
considerato prima di tutto come un soggetto di diritti e la sua
salute, la sua cura e il suo benessere devono essere garantiti
senza alcuna ambiguità".
"Chiediamo - conclude Honsell - , quindi, alla ministra Roccella
e alle altre istituzioni di riflettere sulle implicazioni delle
loro dichiarazioni e di concentrarsi su politiche che promuovano
il benessere dei bambini, piuttosto che contribuire alla loro
stigmatizzazione o all'inasprimento delle difficoltà burocratiche
per le loro famiglie".
ACON/COM/sm