GRONDA NORD. ANALISI PROGETTO IN IV COMM: RASSICURAZIONI DA GIUNTA / 1

(ACON) Trieste, 21 ott - L'iter del progetto per la costruzione della cosiddetta Gronda Nord di Pordenone, dal casello dell'autostrada 28 a Fontanafredda fino alla strada regionale 177 Cimpello-Sequals-Gemona, che i calcoli a oggi stimano comportino un costo pari a 200 milioni di euro, procede non senza aver ascoltato i sindaci dei territori interessati (Porcia, Roveredo in Piano, Pordenone, Cordenons, su cui impatterà maggiormente l'opera, San Quirino e Zoppola) e aver valutato 4 diversi itinerari, così come evidenzia l'assessore regionale a Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, nel corso dell'audizione in sede di IV Commissione consiliare presieduta da Alberto Budai (Lega), convocata su richiesta avanzata da Andrea Carli (Pd) sei mesi fa. "Nel frattempo - è stato lo stesso Carli a spiegarlo in apertura di seduta - la Giunta a settembre ha licenziato una delibera con cui è stato approvato lo studio di fattibilità della Gronda Nord, però desideriamo comunque condividere l'esigenza di costruire quell'opera viaria analizzando il traffico che sta gravando in zona, oltre che valutare le ipotesi che sono state scartate, perché non mancano i dubbi". "L'obiettivo principale - ha quindi specificato da subito l'assessore illustrando lo studio di fattibilità, la cui approvazione ha permesso di dare il via all'affidamento del progetto del primo lotto del valore di 30 milioni di euro già stanziati - non è sgravare il traffico della Ss13 Pontebbana, ma collegare le zone imprenditoriali sorte lontano dalla A28, in terreni non esondabili ma appunto scollegati dalle arterie viarie quali la Ss13 Pontebbana, la tratta Cimpello-Sequals della Sr177 e la stessa A28". Che poi si sgravi anche la Ss13 va da sé, ha fatto capire l'assessore, che ha detto anche dell'analisi fatta sul tasso di inquinamento lungo la Pontebbana che impatta sulla salute dei cittadini e di cui i mezzi pesanti sono i principali colpevoli. Con la titolare regionale, anche i progettisti dell'opera, gli ingegneri Matteo Bordugo, che ha presentato lo studio del territorio e delle viabilità presenti affermando che la scelta fatta "è considerata la migliore per aspetti ambientali e paesaggistici, ma anche economici", e Fiorella Honsell, che ha esaminato il flusso del traffico, ovvero i volumi di carico in particolare delle ore di maggiore presenza, specie di mezzi pesanti, ma non solo. Di Honsell la nota che "si sta cercando di ripristinare una gerarchia viaria, dunque riportare la grande viabilità alla funzione che ha, che è di utilizzo di lungo raggio, mentre la viabilità urbana di breve e medio raggio deve tornare sulle strade a ciò destinate. Ecco che si deve far rispettare una funzionalità specifica alla tipologia della strada a grande scorrimento, ad esempio impedendo gli accessi diffusi che permetterebbero un uso locale esagerato quando, invece, va destinato a quello imprenditoriale". Dando poi risposta ad Attilio Bazzo, direttore della riserva di caccia di Roveredo, preoccupato che a Fontanafredda si vada a creare una bretella in zona di risorgive e di rispetto ambientale, Amirante ha assicurato che si trattava di una vecchia ipotesi, scartata in favore di un allungamento della Gronda evitando quella zona anche sulla base del dialogo instaurato con il Comune, dialogo poi confermato anche dal sindaco, Michele Pegolo, così come da quello di Cordenons, Andrea Delle Vedove, tutti presenti all'audizione. 1 - segue ACON/RCM-fc