L'assessore al XXII congresso regionale Fadoi
Udine, 19 ott - "La grande sfida che il nostro sistema
sanitario vede all'orizzonte è legata al peso che grava, e
graverà sempre di più, sulle strutture per non autosufficienti,
che già oggi contano oltre due volte e mezzo i posti letto
disponibili negli ospedali della nostra regione. Sono strutture
nelle quali vengono garantite le cure primarie al pari delle
condizioni che regolano il rapporto tra qualsiasi cittadino e il
proprio medico di medicina generale. Poi ci sono i flussi delle
persone tra gli ospedali e le strutture per non autosufficienti:
questo l'aspetto fondamentale su cui credo che gli internisti
giochino un ruolo di primissimo piano. La vostra competenza si
inserisce tra i temi dell'acuzia pura, della cura primaria e
della cronicità ed è strategica in una società sempre più anziana
e che, nei prossimi 20 anni, vedrà crescere la popolazione over
65 da un cittadino su tre a uno su due".
Sono le considerazioni che l'assessore regionale alla Salute
Riccardo Riccardi ha condiviso oggi a Udine al XXII congresso
regionale di Fadoi, la Federazione delle associazioni dei
dirigenti ospedalieri internisti nata nel 1994 per promuovere lo
sviluppo delle conoscenze medico-scientifiche e della ricerca
clinica nell'ambito della medicina interna.
L'esponente della Giunta ha partecipato alla tavola rotonda in
cui si sono discussi gli effetti della crisi del sistema
sanitario nazionale sulla medicina interna del Friuli Venezia
Giulia. Tra le problematiche di maggiore attualità, Riccardi ha
citato "la pretesa da parte della società di oggi di far valere
dei diritti, pur legittimi, ricorrendo a comportamenti
inaccettabili. Il fatto che il Governo si trovi nelle condizioni
di stabilire misure restrittive di fronte e determinate condotte
- ha sostenuto l'assessore - la dice lunga sul momento che stiamo
attraversando. Penso che sia necessario e imprescindibile
costruire uno 'scudo' protettivo che consenta ai professionisti
della sanità di svolgere in serenità il proprio lavoro".
Un'altra questione centrale, secondo Riccardi, è rappresentata
dalla bassa adesione ad alcune specialità. "Le misure che vanno
messe in campo - ha affermato - non devono abbracciare solo la
parte economica, ma anche altri aspetti tra cui il sistema
universitario, il modo in cui i test di ammissione sono
strutturati e la definizione dei perimetri regionali".
ARC/PAU/gg