(ACON) Trieste, 16 ott - "Con questa manovra di assestamento il
Centrodestra conferma il suo atteggiamento di presunzione
chiudendo a tutte le proposte dell'opposizione, a partire dalla
Sanità dove l'assessore Riccardi chiede tregue e condivisioni,
salvo poi non condividere nemmeno il Piano che sarà alla base del
confronto sul futuro del sistema regionale".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Andrea Carli
(Pd), relatore del ddl 26, spiegando il voto contrario del gruppo
del Pd alla manovra di Assestamento bis.
"Dei 262 milioni messi sul piatto dalla Giunta Fedriga, nemmeno
un euro è stato stanziato per gli emendamenti presentati
dall'opposizione. Sulla sanità è stata deludente la difesa di
ufficio di Riccardi in risposta alle nostre considerazioni sui
manager a cui viene affidata la gestione delle aziende
sanitarie", afferma Carli. Inoltre, continua, "anche riguardo
alla modifica sul requisito dei 5 anni di residenza per l'accesso
all'edilizia sovvenzionata, è stata fatta solo perché costretti
da una sentenza di incostituzionalità della Corte costituzionale,
non certo da un'inversione di rotta rispetto alla loro ideologia,
vista la poco o nulla convinzione dimostrata anche di fronte alle
richieste del mondo produttivo e della stessa comunità".
E infine, conclude Carli, "su questioni importanti per i
territori come la gestione dei servizi idrici, non è accettabile
intervenire a colpi di emendamenti per risolvere in maniera
frettolosa problematiche economiche riguardanti singole società
multiservizi. Tutto questo non può che confermare la contrarietà
del gruppo Pd a una manovra che si conferma, per scelte e
atteggiamenti, in continuità con le precedenti".
ACON/COM/fa