(ACON) Trieste, 16 ott - Uno degli articoli del disegno di
legge 26 più attesi dalle Opposizioni è arrivato all'attenzione
dell'Aula, presieduta da Mauro Bordin, nel secondo giorno
dedicato all'Assestamento d'autunno. Si tratta del 4 su ambiente,
energie e sviluppo sostenibile, accolto dai Gruppi di
Centrodestra e respinto da tutti gli altri dopo una discussione
prevalentemente incentrata su un emendamento di Alessandro Basso
(FdI), inerente la legge regionale 5/2024 sulle aggregazioni
delle gestioni del servizio idrico integrato e dei rifiuti urbani.
Andando per ordine alle novità al testo base, l'assessore
regionale Fabio Scoccimarro ha apportato nuove poste, tra cui 5,1
milioni di euro indirizzati ai lavori di escavo del canale di
accesso al porto di Monfalcone; 2 mln di rimborso ai gestori
degli impianti per la fornitura di carburante agevolato; 100mila
euro in meno alle iniziative formative sullo sviluppo
sostenibile, i cambiamenti climatici, l'economia circolare e la
decarbonizzazione; 480mila euro ai Comuni per i centri di
raccolta dei rifiuti.
Anche i consiglieri di Maggioranza hanno avuto le loro
soddisfazioni, a cominciare da Markus Maurmair e Claudio
Giacomelli (FdI) che si sono visti accogliere la richiesta di
ampliare i contributi ai Comuni per l'installazione di sistemi di
riciclo dell'acqua a tutte le fontane comunali ornamentali e non
solo a quelle alimentate da pozzi a salienza naturale, oltre a
semplificazioni nella presentazione delle domande di contributo.
Elia Miani (Lega) con i colleghi Antonio Calligaris, Alberto
Budai, Giuseppe Ghersinich, Lucia Buna e Manuele Ferrari, ha
ottenuto 100mila euro per il consorzio di bonifica Pianura
Friulana per la manutenzione straordinaria e la messa in
sicurezza idraulica del Rugo Emiliano, in Comune di Cividale del
Friuli.
Il Gruppo di Forza Italia, primo proponente Roberto Novelli, ha
chiesto 25mila euro in più per il Comune di Manzano quale
capofila dei Comuni del bacino idrografico del Natisone per
gestire l'istituzione del contratto di fiume. L'emendamento ha
registrato la firma anche del consigliere Francesco Martines (Pd)
con pari richiesta, in seguito, del Gruppo Misto, di Fedriga
presidente e altri esponenti del Centrosinistra.
Come accennato, l'Aula si è soffermata a lungo su quanto avanzato
da Basso in merito alle operazioni societarie di fusione per
incorporazione che coinvolgano esclusivamente società in house a
totale partecipazione pubblica, come previste dall'articolo 2
della Lr 5/2024. Nel suo emendamento, il consigliere prevede che,
per tali operazioni societarie, le domande provenienti dai Comuni
che detengono una partecipazione nella società in house
incorporanda sono ammissibili all'incentivo regionale solo se,
complessivamente, rappresentano una quota pari o superiore al 90%
del capitale della società incorporanda. "Nelle operazioni
sociali prospettate - ha spiegato Basso - qualora i soci
dissenzienti rappresentino una percentuale minima del capitale
sociale, la fusione continua a garantire il superamento della
frammentazione. La partecipazione alle fusioni per incorporazione
deve avvenire da una parte rilevante della società incorporanda;
quella parte è stata individuata nel 90% del capitale sociale".
Se la spiegazione, a cui si è aggiunta la difesa di Igor Treleani
(FdI), non è servita a convincere le Opposizioni, neppure le
rimostranze di queste ultime (la norma è puntuale, è stata
costruita per il Comune di Pordenone e non considera le esigenze
dell'intero territorio regionale, è stato detto) sono servite a
far accogliere la richiesta, avanzata per primo da Enrico Bullian
(Patto per l'Autonomia-Civica Fvg e seguita a ruota dai colleghi
di Gruppo Massimo Moretuzzo e Marco Putto, così come dai dem
Andrea Carli, Massimiliano Pozzo, Martines, Diego Moretti e
Nicola Conficoni, ma anche Serena Pellegrino di Avs, di
stralciare l'emendamento affinché potesse essere approfondito
dalla Commissione competente. Bullian ha anche proposto di
modificare da 90 a 80 la percentuale del capitale, ma senza
successo.
Al pari, Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) si è visto respingere
"un censimento di tutti cosiddetti siti orfani, cave dismesse e
discariche non più operative che necessitano di riqualificazione
ambientale e divenute orfane perché chi li ha fatte non le
gestisce più" e anche uno studio di fattibilità per un bypass
dedicato agli scarichi della centrale idroelettrica di Somplago.
Rosaria Capozzi (M5S) chiedeva contributi ai cittadini per la
rottamazione dei veicoli usati di classe da Euro Zero a Euro 3
per acquistarne di classe Euro 6 oppure ibridi o elettrici. E
Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) avrebbe
voluto che in tabella fossero reinseriti i 3 milioni previsti
inizialmente per la costituzione delle Comunità energetiche
rinnovabili.
ACON/RCM-fc