(ACON) Trieste, 12 ott - "La sentenza del Tar che consente alla
Danieli di accedere ai dati dei sottoscrittori della petizione
contrari all'insediamento dell'acciaieria a San Giorgio di
Nogaro, lascia esterefatti. La petizione non è solo lo strumento
con il quale i cittadini possono rivolgersi alle istituzioni, ma
sopratutto un diritto politico dei cittadini, che consente loro
di manifestare il proprio dissenso".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale del M5S, Rosaria
Capozzi, che aggiunge: "E' inaccettabile che i cittadini abbiano
paura di firmare una petizione perché poi possono ricevere
querele o cause civili. La libertà di pensiero e di critica in
una democrazia non può essere compromessa, così come i dati
personali dei firmatari".
"Va ricordato - prosegue la pentastellata - che la petizione non
ha spostato il potere decisionale: chi ha deciso di non
autorizzare l'insediamento di un'acciaieria a San Giorgio di
Nogaro è stata la Giunta regionale. Siamo anche memori delle
dichiarazioni fatte a mezzo stampa dalla dirigenza del gruppo di
Buttrio, la quale, riferendosi all'ipotesi di una causa ai 24mila
cittadini. la definì frutto di ricostruzioni giornalistiche
fantasiose e destituite di ogni fondamento. Inoltre dichiarò che,
essendo Danieli un'azienda quotata in borsa, tale richiesta era
finalizzata anche a dare ai propri azionisti motivazioni e
informazioni complete rispetto alla decisione di indirizzare
l'investimento su un altro territorio".
"Quindi, pur ritenendo discutibile e inaccettabile sotto ogni
punto di vista l'azione intrapresa, ci aspettiamo che la Danieli
tenga fede alle proprie dichiarazioni. Se così non fosse -
conclude la Capozzi - il presidente Fedriga, nel suo ruolo di
rappresentante dei cittadini, senta il dovere di onorare il
mandato morale e politico ricevuto difendendo strenuamente gli
interessi della nostra comunità, si spenda in difesa di 24mila
cittadini della sua regione".
ACON/COM/rcm