Trieste, 10 ott - "Quella di Fertilia è delle tante storie
nella storia dell'esodo fiumano istriano dalmata e non posso che
ringraziare tutti coloro che, con grande impegno, si stanno
impegnando per far conoscere il filo rosso che lega le nostre
terre alla Sardegna. Il percorso di ricostruzione di questa
vicenda ha preso il via qualche anno fa e ha segnato tappe
importanti, tra cui non posso dimenticare la creazione
dell'Ecomuseo Egea - Una luce sulla memoria a Fertilia, e ora se
aggiunge un'altra con la realizzazione del film Rotta 230°
Ritorno alla terra dei padri. Un'iniziativa importante, alla
quale le istituzioni del Friuli Venezia Giulia non faranno
mancare il proprio supporto".
È questo il concetto espresso dall'assessore regionale alle
Autonomie locali con delega ai corregionali all'estero Pierpaolo
Roberti, alla presentazione del film "Rotta 230° - Ritorno alla
Terra dei Padri", che oggi è sbarcato a Trieste in occasione
della Barcolana e precisamente allo Yacht club Adriaco.
Il docufilm è diretto dal registra Igor Biddau e scritto dagli
autori Mario Audino e Igor Biddaed ed è stato presentato in
anteprima al Festival del Cinema di Venezia e proiettato in prima
nazionale a Fertilia il 21 settembre. L'opera narra il viaggio
del Klizia, che ripercorre in senso inverso la rotta solcata,
nella primavera del 1948, da 13 pescherecci con a bordo 53
famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, che dopo aver
dovuto abbandonare la loro terra hanno raggiunto Fertilia, una
piccola città di fondazione incompiuta in prossimità Alghero in
Sardegna, per stabilirvisi.
Alla presentazione hanno preso parte, tra gli altri, il direttore
dell'Ecomuseo Egea di Fertilia Mauro Manca, il sindaco di Trieste
Roberto Dipiazza, il vicesindaco di Capodistria Mario Steffè e i
rappresentanti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e
dalmati.
ARC/MA/al