Udine, 5 ott - "Senza questo ospedale il Friuli Venezia Giulia
non avrebbe retto la pandemia".
Ha aperto così l'assessore regionale alla Salute e politiche
sociali Riccardo Riccardi il suo intervento che ha concluso la
cerimonia di festeggiamento del centenario dell'ospedale Santa
Maria della misericordia di Udine.
"In quei giorni abbiamo tutti 'scoperto' competenze che non
sapevamo neanche esistessero e a loro voglio tributare un
profondo ringraziamento. Questi cento anni racchiudono tante
storie di medici, infermieri, pazienti, famiglie e penso sia
giusto riconoscere a questo ospedale e a tutto il capitale umano
che racchiude il ruolo fondamentale che ricopre: ci sono settori
e tecnici che esprimono il loro talento in modo silenzioso e
talvolta sconosciuto; a loro oggi il grazie di tutti".
L'assessore ha poi ringraziato il rettore dell'Università di
Udine Roberto Pinton, "perché il rapporto tra l'Azienda e il
sistema universitario è un pilastro a garanzia del futuro, perché
l'ospedale deve essere luogo di cura ma anche di innovazione e
ricerca".
A questo riconoscimento l'esponente della Giunta Fedriga ha
aggiunto il tributo al sistema del volontariato e delle
associazioni che diffondono cultura della prevenzione,
coinvolgendo il sistema scolastico "perché senza questa alleanza
anche un'organizzazione estremamente complessa come l'ospedale
non riesce a raggiungere obiettivi di qualità".
L'assessore ha poi esposto "verità scomode, verità che devono
prevedere la sostenibilità e considerare gli strumenti reali con
cui si fanno i conti e aspetti ineludibili come l'evoluzione
professionale, tecnologica e sociale".
La più grande urgenza è stata individuata nel capitale umano: le
fughe dalla sanità pubblica è la questione nodale da affrontare.
"La tecnologia, la ricerca sono fondamentali, ma mai
sottovalutare che il capitale umano è l'emergenza ed è un fattore
insostituibile. Abbiamo davanti orizzonti nuovi,
straordinariamente delicati e difficili in cui è necessario
trovare l'equilibro della responsabilità" ha affermato Riccardi.
Non fare i conti con la demografia, non interpretare le modifiche
di competenze tra le diverse professionalità, non porre come
prioritario lo sforzo nell'umanizzazione delle cure, può
risultare fatale per il futuro della sanità pubblica, perché "le
decisioni prese oggi impatteranno i prossimi 100 anni" ha
rilevato l'assessore.
Riccardi ha invitato a essere coraggiosi anche sulle scelte
dell'assetto. "Ci sono i grandi ospedali hub come questo e i
minori: a questi ultimi siamo chiamati a dare specializzazione.
Fondamentale è anche il rapporto con le strutture territoriali,
tenendo conto di un rapporto: le nostre Rsa hanno due volte e
mezzo i posti letto dei nostri ospedali" ha ricordato Riccardi.
"Questo è un ospedale - ha concluso l'assessore - nato come luogo
di protezione e che noi abbiamo il compito di trasformare in un
luogo di garanzia: è un sfida affascinante e necessaria".
Ad aprire la cerimonia, moderata da Paolo Mosanghini, era stato
il direttore generale di Asufc Denis Caporale, con interventi del
rettore dell'Università di Udine Roberto Pinton, del sindaco
Alberto Felice De Toni, di Elena Moro per l'Ordine degli
Ingegneri di Udine, dell'architetto Giorgio Dri, di Silvio
Brusaferro già presidente dell'Istituto superiore di sanita e del
direttore sanitario di Asufc David Turello.
ARC/EP/ma