(ACON) Trieste, 4 ott - "Oggi abbiamo appreso dall'assessore
competente che la Giunta regionale propone al Consiglio la
modifica legislativa per ridurre gli anni di residenza per
l'accesso all'edilizia sovvenziata, ma controvoglia".
Lo afferma in una nota Enrico Bullian, consigliere regionale del
Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, a margine della IV Commissione
che si è riunita per l'approvazione delle parti di competenza del
disegno di legge dell'assestamento di bilancio autunnale.
"Non ci aspettavamo altro - evidenzia Bullian -, ma almeno il
passo nella giusta direzione viene fatto, fortunatamente
supportati dall'ufficio legale della Regione, posto che
l'Opposizione non era stata ascoltata nei molti interventi
precedenti".
"Ribadiamo - spiega l'esponente di Centrosinistra - cosa
prevedeva l'ultima sentenza della Corte costituzionale con la
sentenza n.67 del 22 aprile 2024, sulla analoga legge regionale
del Veneto 39/2017 e cioè che è irragionevole negare l'accesso
all'edilizia residenziale pubblica a chi, italiano o straniero,
al momento della richiesta non sia residente nel territorio della
Regione da almeno cinque anni. Il requisito della prolungata
residenza impedisce di soddisfare il diritto inviolabile
all'abitazione, funzionale a che la vita di ogni persona rifletta
ogni giorno e sotto ogni aspetto l'immagine universale della
dignità umana".
"Per questo avevo proposto - continua il consigliere di
Opposizione - come primo firmatario nel Consiglio regionale del
29 aprile scorso di ridurre da cinque a due anni il vincolo della
residenza. Ricordo che, come si legge anche sul verbale, il
collega consigliere Giacomelli aveva affermato che avevamo
proposto, peraltro in maniera preterintenzionale, una 'fesseria,
perché la Corte Costituzionale è andata oltre e non vanno bene
nemmeno due anni'. E l'assessora competente aveva chiosato che la
sentenza della Corte era stata spiegata perfettamente dal
consigliere Giacomelli che aveva fatto una lezione perfetta'.
Constatiamo che, a meno di un semestre di distanza, la Giunta ha
cambiato idea e propone di portare a due gli anni per poter
accedere all'edilizia sovvenzionata (i famosi alloggi Ater, per
intenderci)".
"In conclusione - dice ancora Bullian -, la norma bandiera delle
maggioranze di Destra nelle Regioni è stata oggetto di continui
interventi demolitori da parte della Corte costituzionale e per
questo, a più riprese, avevamo tentato di azzerare o ridurre la
richiesta dei 5 anni di residenza per accedere alle politiche
abitative. Ora, su questo aspetto specifico, ci siamo arrivati e
pazienza se la Giunta e, auspichiamo, il Consiglio regionale lo
faranno controvoglia".
"Ci limitiamo a osservare che - conclude Bullian -, nel caso di
definitiva approvazione da parte del Consiglio regionale, si
sanerebbe così una norma ingiustamente discriminatoria, che
altrimenti continuava a essere applicata nei prossimi bandi di
Ater e, dunque, constatiamo il passo in avanti compiuto nella
direzione indicata dal diritto, dalla magistratura e
dall'opposizione consiliare, oltre che dal buon senso".
ACON/COM/sm