(ACON) Trieste, 1 ott - Quattro interrogazioni a risposta orale
discusse oggi in Consiglio regionale - sotto la presidenza di
Mauro Bordin - riguardavano le deleghe di competenza
dell'assessore alla Difesa dell'Ambiente, Fabio Scoccimarro.
Il capogruppo del Pd, Diego Moretti, ha firmato assieme alla
collega Laura Fasiolo un'interrogazione rispetto al tema della
dismissione dei Pos e delle tessere identificative per lo sconto
carburante, prevista dalla legge regionale nel 2022. I
consiglieri mettono in evidenza il pericolo di "una bassa
fruizione del contributo regionale, che può significare l'aumento
del cosiddetto turismo del pieno".
Scoccimarro ha risposto ricordando che "tessera fisica e app
digitale sono strumenti entrambi utilizzabili, con la modalità
virtuale che si affianca a quella tradizionale. E si sta
predisponendo lo sviluppo del sistema, con la previsione di
domande di contributo da inoltrare on line". In replica, Moretti
ha sottolineato che "le carte andranno a esaurimento e il
contratto di manutenzione dei classici Pos è terminato, mentre
ancora poche persone hanno scaricato l'app sui propri
dispositivi. Il rischio è che si continui con il turismo del
pieno, anche perché la tessera fisica non può essere usata al di
fuori dell'orario di servizio".
Rosaria Capozzi, consigliera del M5S, ha invece chiesto
all'assessore di conoscere "l'ammontare dei canoni dovuti alla
Regione dai concessionari di grandi derivazioni d'acqua a uso
idroelettrico in essere o scadute alla data odierna" e
"l'ammontare dei canoni effettivamente versati dai concessionari
di grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico", domandando
inoltre "i motivi dell'eventuale mancato versamento degli stessi".
L'assessore le ha ricordato che "nell'assestamento estivo è stato
mantenuto l'impegno politico nei confronti dei territori montani,
con l'assegnazione di 11,8 milioni di euro in modo anticipato ai
Comuni e alle Comunità di montagna interessati dalle grandi
derivazioni, in attesa che si definiscano i contenziosi con le
società private. È stata dunque ribadita la volontà di garantire
i territori, anticipando parte dei 26 milioni già incassati". Nel
ringraziare l'assessore, Capozzi si è riservata ulteriori
valutazioni dopo l'approfondimento dei dati forniti da
Scoccimarro.
Relativa alla "possibilità di realizzare percorsi per una
concreta politica di rimozione dell'amianto sul letto del
torrente Cellina" l'interrogazione a risposta orale presentata
dal consigliere del Pd Andrea Carli. Al quale risulta che "alcune
aziende operanti nel settore dell'estrazione delle ghiaie
avrebbero manifestato la disponibilità a realizzare un accordo
basato sull'impegno alla rimozione dell'amianto presente nel
letto del torrente, in cambio della possibilità di estrarre
quantitativi di ghiaia equivalenti alle spese sostenute per
quell'attività di rimozione". "Non ci sono - gli ha risposto
l'assessore alla Difesa dell'ambiente - progettualità specifiche:
c'è un privato che ha scritto al presidente facendo quella
proposta, ma dopo quella lettera non mi risulta ci siano stati
atti capaci di concretizzare queste intenzioni".
Nel considerare che "la rimozione dell'amianto richiederebbe
maggiore continuità", Carli ha visto nella risposta di
Scoccimarro "un'apertura rispetto a questa proposta. Prendo la
sua risposta, assessore, come un impegno a valutare eventuali
future richieste".
Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica
Fvg, assieme alla collega Giulia Massolino, si è chiesto invece
perché "si sia scelto di affidare a una società privata lo
sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) senza
utilizzare l'agenzia regionale Ape", e "quali garanzie
professionali abbia dato invece la società multinazionale di
consulenza privata Kpmg advisory, titolare di affidamento diretto
da parte di questa amministrazione per il supporto allo sviluppo
delle Cer regionali".
Nella sua breve risposta, Scoccimarro ha riepilogato le
valutazioni del servizio regionale in termini di personale,
giustificando così "l'appalto del 2022 con l'obiettivo di
individuare un operatore economico in possesso di determinati
requisiti professionali. Una volta sondato il mercato, abbiamo
scelto l'offerta mediana".
"Non c'è stata risposta ai sei punti che avevamo avanzato - ha
protestato Massolino per conto dei consiglieri proponenti - e non
si è data risposta a molte domande legate ai temi della povertà
energetica e della progettualità con le Ater". La consigliera del
Patto-Civica ha ribadito le perplessità espresse
nell'interrogazione, osservando che "la multinazionale non
prevedeva alcuno scenario solidale, mentre le Cer dovrebbero
diventare uno strumento di democratizzazione dell'energia".
ACON/FA-fc