Trieste, 10 feb - La costituzione di banche dati e la possibilità di metterle a confronto per ricostruire storie professionali, quadri clinici e situazioni ambientali e lavorative, è una necessità da più parti evidenziata nel corso della IV Conferenza regionale sull'Amianto per favorire sia la prevenzione che la tutela dei lavoratori.
Tra gli altri hanno sottolineato questa necessità i procuratori capo della Procura di Gorizia, Caterina Ajello, che sta predisponendo una banca dati contenente oltre mille testimonianze di lavoratori, e della Procura di Trieste, Michele Costa.
Per superare le difficoltà indotte dalla differenziazione delle banche dati esistenti, l'assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, intende quindi avviare un Tavolo di lavoro che consenta di valutare lo stato dell'arte dell'archiviazione informatica delle informazioni, la possibilità d'implementazione di questo patrimonio e la soluzione degli impedimenti connessi alla tutela della privacy.
A sua volta l'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, sottolineando l'importanza di instaurare sul tema un coordinamento inter-assessorati (Ambiente, Salute, Formazione, Lavoro) a titolarità della Salute, propone la realizzazione del database per il confronto dei dati relativi alle aziende e ai lavoratori che, già nel 2007, aveva coinvolto le Uopsal (le Unità operative di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro), l'Unità clinica di Medicina del lavoro, l'Inail, l'Inps, la Procura della Repubblica, la direzione provinciale del Lavoro, l'IPSEMA e la Commissione regionale Amianto con il coordinamento dell'Agenzia regionale del Lavoro.
''Il database può rappresentare lo strumento comune per attuare i percorsi integrati di prevenzione, informazione e formazione e una fonte accessibile per la tutela dei diritti del lavoratori'', spiega l'assessore Rosolen, ricordando che, dalla sinergia tra le direzioni regionali competenti, possono derivare bandi universitari per l'approfondimento del tema delle malattie derivanti dall'esposizione all'asbesto e la ricerca scientifica''.
Sottolineando la frammentazione dei settori interessati, Alessia Rosolen ricorda di aver illustrato al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, l'opportunità di accertare l'esposizione all'amianto dei lavoratori marittimi attraverso la presentazione del foglio matricolare invece che mediante il curriculum professionale prodotto dal datore di lavoro, documento spesso impossibile da ottenere a causa dell'atipicità del lavoro marittimo.
Qualora la proposta dell'assessore fosse accolta, il riconoscimento del beneficio previdenziale per l'esposizione all'amianto verrebbe garantito ad oltre 700 lavoratori marittimi del Friuli Venezia Giulia attraverso la ''presunzione del rischio''.
ARC/LVZ