Oggi visita al campo scuola allestito a Maniago. Cinquantasei gli
studenti coinvolti
Maniago, 28 set - "In una situazione di continuo calo
demografico e di difficoltà nel reperire nuove leve che
raccolgano il testimone di chi ha fatto nascere e crescere i vari
gruppi attivi in tutta la regione, iniziative come queste trovano
il nostro pieno sostegno perché rappresentano una valida
occasione per conoscere i valori della Protezione civile ma anche
un ottimo sistema di reclutamento".
Lo ha detto l'assessore regionale Riccardo Riccardi visitando
oggi a Maniago il campo scuola allestito dalla Protezione civile,
con il supporto della Croce rossa, il Soccorso alpino e il Cai
della Città del coltello, al quale hanno partecipato 56 studenti
del locale liceo. Alla presenza del vicesindaco Anna Olivetto,
del sindaco di Montereale Igor Alzetta nonchè di Patrizia Zoffo
ed Emanuele Giglio in rappresentanza dell'istituto Torricelli,
l'esponente dell'Esecutivo regionale ha voluto rimarcare
l'importanza di queste occasioni, che non sono solo formative per
i ragazzi ma che rappresentano anche un valido modo per far
conoscere l'attività svolta dalla Protezione civile e cercare di
reclutare nuovi giovani da inserire nelle fila del volontariato.
"Il modello della Protezione civile - ha detto Riccardi - mette
in mostra tutto il suo valore non solo nel momento in cui si
verificano delle calamità naturali che devono essere affrontate,
ma è anche un ambiente utile per la collettività in cui "sfogare"
la propria solidarietà a favore del prossimo. La nostra terra è
riconosciuta con orgoglio in tutto il Paese come un modello, in
cui esiste il più alto rapporto tra volontari e popolazione
residente rispetto a tutte le altre regioni d'Italia. Ciò non
basta per farci dormire sonni tranquilli, perché questo primato
va mantenuto saldo nel tempo attraverso il ricambio
generazionale".
"Davanti a noi - ha concluso l'assessore regionale - abbiamo una
grande sfida che è al tempo stesso anche un grande rischio: in
una situazione di continuo calo demografico, dobbiamo renderci
conto che se non riusciremo a fare tutte le azioni di
coinvolgimento delle nuove generazioni, questa esperienza che ci
ha visto essere un modello per la nostra nazione rischia di
finire. Dobbiamo pertanto compiere tutti gli sforzi possibili
perché questa esperienza prosegua, in quanto lo dobbiamo anche
come dovere morale nei confronti di chi ora sta passando il
testimone. Non è vero che i giovani non sono sensibili a queste
tematiche; se andiamo scavare dentro i loro troveremo la stessa
fertilità che hanno avuto quanti hanno dato inizio a questa
avventura e che hanno tramandato ai loro successori. Il nostro
compito è scaldare i cuori di quanti verranno raccoglieranno
questa preziosa eredità e iniziative come quelle di oggi vanno in
questa direzione".
ARC/AL/pph