PROTOCOLLO PER MUSEO SUL CARSO GORIZIANO

Trieste, 22 gen - Il più grande museo d'Europa dedicato alla Prima guerra mondiale, un museo unico, realizzato all'aperto con tecniche interattive per promuovere il turismo sul Carso goriziano come luogo unico in cui si fondono valori storici ma anche ambientali e paesaggistici. Lo prevede il Protocollo d'intesa siglato oggi a Trieste tra la Regione Friuli Venezia Giulia, il ministero della Difesa, la Provincia e la Camera di commercio di Gorizia, i Comuni del Carso isontino. Il documento è stato sottoscritto dal sottosegretario alla Difesa Giuseppe Cossiga, dal presidente della Regione Renzo Tondo, dal presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, da quello della Camera di commercio Emilio Sgarlata e dai sindaci dei sei Comuni interessati (Doberdò del Lago, Fogliano Redipuglia, Monfalcone, Sagrado, Savogna d'Isonzo, Ronchi dei Legionari). Alla firma erano presenti anche il prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu, il commissario generale Onoranze ai Caduti in Guerra generale Vittorio Barbato e il sindaco del capoluogo isontino Ettore Romoli. "Il ministero della Difesa - ha detto il sottosegretario Cossiga - ha il compito di tutelare la memoria e la sacralità dei luoghi. Crediamo che l'accordo firmato oggi sia di estrema importanza, lo consideriamo anzi un modello su come realizzare nel migliore dei modi questo obiettivo". Il presidente Tondo ha sottolineato come i luoghi della memoria, di cui il Friuli Venezia Giulia è ricco, rappresentino un patrimonio storico da trasmettere alle nuove generazioni ma anche un'occasione di promozione turistica e quindi di sviluppo per l'intera regione. Siamo di fronte a un progetto condiviso da tutte le istituzioni che, ha rilevato ancora il presidente, ha mobilitato energie, risorse umane e finanziarie. Per il presidente della Provincia di Gorizia Gherghetta "oggi si realizza un sogno". La Provincia, che secondo il Protocollo avrà il ruolo di Ente coordinatore, intende lanciare un bando di idee su scala europea. L'obiettivo è portare a termine il progetto entro il 2011, con un investimento stimato in 4,8 milioni di euro. L'idea del museo all'aperto parte dalla constatazione che il territorio del Carso si presenta come un ambiente naturale suggestivo ma poco curato, come un sito storico di grande interesse ma non ancora sufficientemente valorizzato e adeguatamente conosciuto dai turisti. Per far scoprire e riscoprire il Carso si punta quindi alla sistemazione organica dei luoghi e delle testimonianze della memoria della Prima guerra mondiale, per "metterli a sistema" e raccordarli poi in percorsi tematici che sappiano valorizzare la storia e nello stesso tempo l'ambiente circostante. Di questi luoghi della memoria un elemento centrale è proprio la zona monumentale del Monte San Michele, sottoposto all'alta sorveglianza del Commissariato generale Onoranze dei Caduti in guerra. ARC/PF