Trieste, 18 gen - Venti scuole e 598 studenti coinvolti in 25 percorsi formativi per un totale di 1000 ore con testimonianze, visite nelle aziende e corsi di pronto soccorso: sono questi i numeri di ''Studenti informati cittadini sicuri'', progetto sperimentale fortemente voluto dall'assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen e sostenuto dall'INAIL del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l'Ufficio Scolastico regionale e con l'Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro (Anmil).
Un'esperienza che verrà ripetuta l'anno prossimo, ha assicurato il direttore dell'Inail regionale, Antonio Traficante, ricordando che la stessa scuola non sfugge alla piaga degli infortuni. Nel 2008, in Italia, hanno riguardato 92.060 studenti (2010 in Friuli Venezia Giulia) e 13.879 docenti (320 in regione). Tra gli studenti, 236 hanno subito invalidità permanenti e 5 sono morti. Ben 554 sono stati invece gli insegnanti colpiti da invalidità permanenti e 13 hanno perso la vita.
''Un infortunio non è mai dovuto a tragica fatalità ma è sempre prevedibile ed evitabile'' ha detto Traficante, sottolineando l'importanza di promuovere la cultura della sicurezza ''a partire dai ragazzi che sono destinati a diventare i lavoratori di domani''.
Assente l'assessore Rosolen per motivi di salute, i risultati dell'iniziativa sono stati presentati nella sede della Giunta regionale a Trieste dallo stesso Traficanti e dal direttore centrale della direzione regionale Lavoro, Università e Ricerca Ruggero Cortellino, dal direttore dell'Agenzia del Lavoro, Domenico Tranquilli, dal dirigente tecnico dell'Ufficio Scolastico Bruno Seravalli e dal presidente regionale dell'Anmil Romeo Mattioli, presente assieme ai quattro vertici provinciali del sodalizio.
''L'Anmil conta oggi, a livello regionale, 11.330 soci e ci stiamo impegnando affinché non aumentino'' ha detto Mattioli, che ha evidenziato il positivo rapporto dell'associazione con la Regione e con l'assessore Rosolen ricordando che, nella diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro, il Friuli Venezia Giulia sta svolgendo un ruolo pilota a livello nazionale.
La positività dell'iniziativa, costata 125 mila euro, è stata evidenziata anche da Seravalli, che ha proposto di rendere disponibili agli altri istituti scolastici della regione i materiali strutturali e informativi di un progetto accolto con grande favore dagli studenti i quali, alla fine dell'esperienza, hanno dichiarato di aver acquisito una maggior percezione del rischio e nuova consapevolezza sull'importanza della formazione e delle buone pratiche utili ad aumentare il livello di prevenzione.
Dei 20 istituti scolastici coinvolti, 3 appartengono alla provincia di Gorizia, 7 a quella di Pordenone, 3 a quella di Trieste e 7 alla provincia di Udine, per un totale di 32 classi. Tra i 598 ragazzi che hanno partecipato ai corsi, 56 erano femmine e, complessivamente, nelle diverse fasi di realizzazione del programma, sono stati fatti circa 275 interventi in aula con il supporto di 26 professionisti.
In particolare, i ragazzi hanno seguito con molto interesse le testimonianze dei soci dell'Anmil e le simulazioni di primo soccorso proposte e gestite dal personale sanitario dell'Inail.
Le visite guidate presso alcune imprese hanno conferito valore aggiunto al lato pratico dell'esperienza e, nel complesso, la sperimentazione così attuata lascia in eredità un modulo di informazione flessibile e trasferibile a tutti gli istituti superiori ed alle università.
ARC/LVZ