In Friuli Venezia Giulia si è puntato sulla promozione,
destagionalizzazione, autenticità dei luoghi e qualità strutture
ricettive
Udine, 23 ago - "Il comparto turistico è essenziale per un
Paese come l'Italia e la promozione è fondamentale tanto che in
Friuli Venezia Giulia, nell'ultimo anno, abbiamo investito circa
11,3 milioni di euro. Abbiamo lavorato sulla destagionalizzazione
e puntato sull'autenticità dei nostri luoghi, sul turismo lento
ed esperienziale oltre ad incrementare un'offerta ricettiva di
qualità su tutto il territorio. Sono tutti elementi che hanno
permesso una crescita record del settore in regione negli ultimi
cinque anni e nel 2023 abbiamo superato per la prima volta quota
10 milioni di presenze turistiche. Rispetto al pre-Covid le
presenze di turisti in regione sono cresciute del 18% (2024 vs
2019)".
A darne conto è stato l'assessore regionale alle Attività
produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, che ha partecipato oggi
al Meeting di Rimini al convegno su 'Il turismo è essenziale per
l'Italia, ma cosa è essenziale per il turismo?'. Accanto a lui
anche Gianluca Caramanna parlamentare e consigliere del ministero
del Turismo, Maria Carmela Colaiacovo presidente Confindustria
Alberghi, Giuseppe Roscioli vicepresidente vicario di
Federalberghi.
La chiave di questo successo, secondo Bini, risiede nella
promozione. "Abbiamo avviato un deciso cambio di passo su questo
fronte, a partire dalla scelta di puntare sul claim identitario
'Io Sono Friuli Venezia Giulia', che si è già distinto come uno
tra i più riconoscibili ed efficaci sul panorama italiano come
emerge dal report curato da Demoskopika e riferito al 2023".
Secondo l'analisi, circa 1 italiano su 3 dichiara di aver visto o
sentito contenuti di comunicazione relativi al Friuli Venezia
Giulia.
Per raggiungere questi risultati la Regione ha puntato sulle
qualità del territorio, sull'autenticità, sul turismo lento,
esperienziale e su un adeguato sistema dell'accoglienza.
"Abbiamo scelto di potenziare l'offerta ricettiva regionale,
investendo sugli alberghi diffusi, sulla riqualificazione delle
unità abitative adibite ad uso turistico e sulle strutture di
qualità", ha aggiunto a margine Bini ricordando l'introduzione,
nel 2023, di una linea contributiva innovativa pensata per chi
vuole aprire strutture alberghiere almeno a 4 stelle in aree
montane, ovvero dove si riscontra la maggiore carenza di offerta
ricettiva.
"Si trattava - ha aggiunto a margine - di una misura pilota, ma
possiamo già parlare di una scommessa vinta: le quattro
progettualità ammissibili a finanziamento hanno un valore medio
d'investimento privato che supera i 10 milioni di euro ciascuna e
provengono dal territorio montano nella sua interezza, insistendo
nei comuni di Tarvisio, Chiusaforte, Sappada e Aviano
(Piancavallo). Visto il grande successo dell'iniziativa stiamo
valutando l'opportunità di riproporre il bando allargando la
platea dei beneficiari, anche oltre l'area montana".
Durante il convegno Bini ha affrontato, inoltre, il tema della
formazione "fondamentale anche nel settore turistico" così come
quello delle risorse umane "che mancano in tutti i comparti;
credo sia necessario rafforzare la cultura del lavoro nella
nostra società" ha concluso l'assessore del Friuli Venezia Giulia.
ARC/LP/pph