Trieste, 30 nov - Ministero e Regione confermano il reciproco impegno ad attuare azioni coordinate per il potenziamento del sistema della ricerca in Friuli Venezia Giulia, inserendolo sempre di più in una rete di coordinamento nazionale, europea e internazionale. È quanto prevede il Protocollo d'intesa firmato oggi a Trieste dal ministro dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini e dal presidente Renzo Tondo, con particolare riferimento alle prospettive del Sincrotrone Trieste. Analoghi Protocolli d'intesa con il ministero, sottoscritti nel 2000 e nel 2003, avevano già portato alla definizione di specifici Accordi di programma per la costituzione del Distretto tecnologico di Biomedicina molecolare (ottobre 2004) e di una struttura di coordinamento dei Centri di ricerca che operano in Friuli Venezia Giulia (gennaio 2004). Con il documento firmato oggi si prevede di rinnovare e ampliare questi Accordi di programma. Una particolare attenzione verrà adesso riservata al Sincrotrone Trieste che, con la costruzione della sorgente ad alta brillanza basata su un laser a elettroni liberi, potrà partecipare efficacemente agli sviluppi internazionali nei settori delle scienze ambientali, biomediche, dei materiali, dell'energia e dei beni culturali. Si sottolinea a questo proposito l'importanza dell'integrazione con il laboratorio TASC/INFM del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), che opera nello stesso sito del Sincrotrone nel campo delle nanotecnologie. Ministero e Regione si impegnano quindi a definire accordi per il potenziamento, la qualificazione e l'internazionalizzazione del sistema costituito dal Sincrotrone, con la macchina di luce Elettra, e il laboratorio del CNR. Le parti si impegnano in particolare a promuovere la trasformazione del Sincrotrone Trieste in un Ente di livello internazionale sullo schema del Consorzio europeo ERIC, così come previsto da un Regolamento comunitario; di attivare dottorati di ricerca in collaborazione con le Università regionali anche attraverso accordi con altri Paesi e nell'ambito dell'Euroregione; di incentivare il collegamento con distretti tecnologici che operano in altre regioni in settori analoghi; di individuare nuove possibili strumenti di finanziamento nazionali e comunitari. ARC/PF