Pordenone, 16 nov - Pordenone sta vivendo in pieno la crisi economica che riguarda tutto il mondo. Sembra che qui abbia attecchito più che altrove: forse per fragilità antiche, forse perché il sistema produttivo portante è fatto di settori (meccanica e legno) particolarmente colpiti. Davanti a una situazione del genere o ci si rassegna e si cerca di sopravvivere; oppure si cerca una strada nuova, un progetto che non solo aiuti a superare il contingente, ma apra prospettive nuove per il futuro. È questa la strada scelta da Unindustria di Pordenone, che oggi ha celebrato nel Teatro Comunale la propria assemblea pubblica annuale - alla presenza delle massime autorità regionali, provinciali e locali e della presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia - presentando un progetto che proietta il Friuli Occidentale nel prossimo decennio. Una strada condivisa dal presidente della Regione, Renzo Tondo - intervenuto assieme al presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman, e a numerosi assessori e consiglieri regionali "a significare l'attenzione della Regione per questa parte di territorio" - perché "non volta a richieste o a rivendicazioni, ma a indicare un obiettivo da perseguire tutti assieme, ognuno nel proprio ruolo di responsabilità, e improntata a un ottimismo non di facciata ma della ragione". La parola d'ordine di tutti gli interventi sembra essere stata "no all'immobilismo per lavorare assieme" (sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello), "sì a ritrovare la compattezza di un tempo per tornare a crescere" (Alessandro Ciriani, presidente della Provincia), "è necessario essere realisti e responsabili rispetto alle condizioni di oggi e alle sfide future" (Alessandro Calligaris, presidente di Confindustria FVG), coltivare "il sogno che attraverso la somma di eccellenze faccia diventare la nostra provincia e la nostra regione il miglior luogo dove lavorare, studiare, vivere" (Maurizio Cini, presidente Unindustria Pordenone). A queste parole d'ordine e alle indicazioni progettuali illustrate dal vicepresidente di Unindustria, Luigi Campello, e scaturite dall'indagine svolta da McKinsey, ha risposto il presidente Tondo, delineando l'azione della Regione. "Siamo tutti d'accordo che dobbiamo lavorare assieme su innovazione, infrastrutture, internazionalizzazione. Ma va chiarita la situazione della Regione, che per la prima volta ha dovuto affrontare la legge finanziaria in una situazione di decremento delle risorse. Grazie all'azione intrapresa dal precedente governo regionale e irrobustita da questo, abbiamo messo in bilancio tutte le entrate che lo Stato ci deve: 480 milioni di euro, di cui solo 200 stanziati; abbiamo aumentato l'indebitamento di 200 milioni di euro (ma lo scorso anno abbiamo provveduto a porre risorse per il suo calo); abbiamo contento l'aumento della spesa sanitaria al 2 per cento: nonostante tutto ciò mancano all'appello ancora 260 milioni. Ciononostante stiamo provvedendo a dotare la regione delle grandi infrastrutture che mancano e che nessuno ha fatto nonostante le risorse ci fossero". "Per questo oggi bisogna coniugare il lavoro con un pragmatismo lungimirante - ha affermato il presidente - bisogna amministrare con oculatezza, ridurre il debito, vendere quelle parti di società non strategiche per la Regione, concentrare le risorse disponibili sul welfare: abbiamo prodotto una legge anticrisi condivisa da tutti gli schieramenti che ha messo a disposizione delle imprese 450 milioni di euro nel momento in cui il credito è difficoltoso". Questa la strada indicata da Tondo per governare una situazione difficile e senza precedenti, che dovrà continuare prevedendo la semplificazione del sistema pubblico e una "politica delle entrate" basata sull'invito alle imprese e agli enti di versare le tasse in regione. Sulle infrastrutture, poi, "è in corso uno sforzo considerevole, che ci vede impegnati, anche grazie al commissariamento delle grandi opere, a realizzare - i tempi sono ormai vicini alla concretezza con l'imminente avvio dei primi cantieri - le infrastrutture che ci mancano: come la terza corsia della A4, per la quale spenderemo 2 miliardi di euro, risorse nostre e derivanti da pedaggio per un'opera di interesse nazionale; come la Sequals-Gemona per la quale entro l'anno esamineremo le offerte di finanza di progetto". Quindi l'impegno sulla banda larga, sull'aiuto alle imprese a essere competitive, sulla sburocratizzazione del sistema, sulla riforma del sistema sanitario, sulle politiche per l'innovazione e lo sviluppo da finanziare con risorse recuperate dalla lotta agli sprechi. "Servono - ha concluso Tondo - sacrifici per avere una maggiore equità e vorremmo fosse chiaro che la nostra specialità regionale si coniuga con responsabilità". L'assemblea di Unindustria ha poi visto gli interventi di Jean Paul Fitoussi, responsabile dell'Osservatorio francese delle Congiunture economiche, intervistato dal direttore del TG1 Augusto Minzolini, e si è conclusa con l'intervento della presidente Emma Marcegaglia. ARC/NNa