Oggi a Roma la presentazione della manifestazione che si terrà
dal 18 al 22 settembre
Udine, 11 lug - "Il poliedrico contenitore di Pordenonelegge
può essere certamente uno degli artefici del cambiamento di
significato del termine 'confine': non più muro, ostacolo e
divisione, ma nuova opportunità di amicizia con chi sta al di là:
è una cerniera, un ponte che ci piace, che non vogliamo
ingabbiare perché permette un dialogo aperto, testimoniando
valori di grande significato, in particolare in questo momento
storico, di amicizia e pace, nel cuore dell'Europa, in Friuli
Venezia Giulia".
Lo ha sottolineato il vicepresidente e assessore alla Cultura del
Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, che quest'oggi, nella sede di
Roma della Regione, è intervenuto alla presentazione
dell'edizione 2024 di Pordenonelegge, insieme all'assessore
regionale all'Istruzione Alessia Rosolen. Hanno preso parte
all'illustrazione, tra gli altri, anche il presidente e il
direttore di Fondazione Pordenonelegge, rispettivamente
Michelangelo Agrusti e Michela Zin.
Nel portare il saluto del governatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, Anzil ha fatto notare che "Pordenonelegge
consente a migliaia e migliaia di persone di vivere esperienze
formative tramite le quali si ha la possibilità di osservare
punti di vista differenti, di ragionare, pensare, riflettere e
anche di vivere esperienze piacevoli, di sperimentare un momento
di felicità, un'emozione che arriva all'improvviso e poi
inaspettatamente, come è arrivata, se ne va; camminando per
Pordenone o partecipando a uno degli eventi culturali in
calendario, può capitare così di venir pervasi all'improvviso da
un istante di felicità, di evadere nel fantastico, nell'incanto
dell'impossibile: è la magia di questa splendida manifestazione".
"Dal 18 al 22 settembre, con le cinque giornate di
Pordenonelegge, la città si colorerà di giallo e si animerà con
dibattiti, incontri e presentazioni di libri: un'offerta
culturale di vastissimo respiro, che rende questa manifestazione
tra le più attrattive a livello nazionale e che testimonia il
fervore creativo di questa città, in linea con la visione futura
che Regione ha della cultura - ha detto il vicepresidente -. La
nostra è una terra di frontiera, fortemente caratterizzata dalla
presenza del confine; per decenni è stata angolo semisconosciuto
del nordest d'Italia, presidio armato orientale. Ora siamo cuore
pulsante al centro dell'Europa e la nostra è sempre una cultura
di frontiera, naturalmente predisposta all'avanguardia, con una
ricca e forte presenza del passato. Da qui la nostra abitudine a
riflettere, a non dare nulla per scontato, a creare e cercare".
"La nostra è una regione molto piccola ma è policentrica - ha
osservato, ancora, Anzil -. Qui esistono tantissime differenti
identità, a partire delle lingue ufficiali che sono quattro:
italiano, sloveno, tedesco e friulano. Una terra così
policentrica non può che sostenere una cultura polifonica e
pluralista, che accoglie al proprio interno le più differenti
tesi e consente allo spettatore di poter contemplare differenti
punti di vista, lasciando poi a ciascuno la libertà di elaborare
la propria personale sintesi. Del resto, la cultura non è tanto
un insieme di conoscenze asettiche acquisite studiando libri: è
una personale e soggettiva rielaborazione di esperienze".
ARC/PT/al