Trieste, 13 nov - Il Friuli Venezia Giulia rappresenta un esempio e un modello da esportare nelle altre regioni italiane nel campo dello sport, sia in quello di vertice, sia in quello di base, grazie alla sua eccellente organizzazione. Lo ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Rocco Crimi, che ha concluso questa sera a Trieste il convegno nazionale con il quale è stata completata la Conferenza regionale dello sport, voluta dall'assessore Elio De Anna.
Il dibattito al convegno è stato coordinato da Manuela Di Centa, ex campionessa di sci alpino, parlamentare e membro del Comitato olimpico internazionale. Sono intervenuti tra gli altri Andrea Cardinaletti, presidente dell'Istituto per il Credito sportivo e, per il CONI, Giovanni Barbone della Giunta nazionale e il capo di Gabinetto Antonello Bernaschi.
Quello concluso stasera a Trieste è un appuntamento che arriva a 16 anni dalla prima Conferenza regionale, per verificare - come ha rilevato De Anna - se e come sono mutate in Friuli Venezia Giulia domanda e offerta nel settore dello sport, in modo da mantenere l'eccellenza.
Il "modello" regionale può essere riassunto da alcune cifre significative, che pongono il Friuli Venezia Giulia ai vertici tra le regioni più sportive: 250 mila i praticanti, 123 mila i tesserati delle varie Federazioni (uno ogni dieci abitanti). Un'eccellenza confermata anche dai risultati agonistici: nell'ultimo quadriennio olimpico gli atleti regionali hanno conquistato 817 titoli nazionali, 58 europei e 45 mondiali.
L'assessore De Anna ha tracciato un bilancio delle quattro conferenze regionali preparatorie dell'appuntamento nazionale, a partire da quella di Udine, chiamata ad approfondire il tema degli impianti. Occorre portare a termine, secondo De Anna, in modo omogeneo il catasto e nello stesso tempo arrivare a una norma per regolare l'affidamento in gestione degli impianti alle società sportive, pratica ormai molto diffusa negli Enti locali.
Sulla questione del censimento l'assessore De Anna, come coordinatore degli assessori regionali allo Sport, sarà chiamato a svolgere un ruolo in sede nazionale, come ha confermato il sottosegretario Crimi.
Status giuridico delle società, aggiornamento permanente dei dirigenti sono le due esigenze emerse a Trieste - ha ricordato ancora l'assessore - nella conferenza sull'associazionismo, sempre più orientato a promuovere iniziative per i cittadini della terza e della quarta età.
E poi, a Pordenone, è stato fatto il punto su sport e salute. Dopo il venir meno della leva e della medicina scolastica, la visita medico-sportiva è rimasto l'unico esempio - ha rilevato De Anna - di prevenzione primaria, un'occasione cioè per individuare precocemente nei giovani eventuali patologie. Da ciò la proposta di costituire dei Centri di medicina dello sport in ciascuna provincia, da accreditare e convenzionare con le Aziende sanitarie territoriali, in modo da migliorare il servizio.
Molto importante anche il rapporto tra sport e disabilità, un modo considerato sempre più importante per promuovere il reinserimento sociale dei portatori di handicap.
Infine a Gorizia è stato toccato il tema del rapporto con la scuola. La Regione ha costituito per la prima volta un "tavolo di governance" coinvolgendo Comuni, Province, CONI e appunto l'Ufficio scolastico regionale, con l'obiettivo di coordinare le diverse iniziative e aprire il mondo della scuola alle risorse del territorio. Ma da Gorizia è arrivato anche un appello per semplificare le procedure burocratiche in modo da favorire le iniziative sportive transfrontaliere.
ARC/PF