(ACON) Trieste, 10 lug - Lo aveva detto lo stesso assessore
Sergio Emidio Bini in sede di illustrazione dell'articolo di
propria competenza, il 2: "In Assestamento di bilancio 2024-26,
alle attività produttive del Friuli Venezia Giulia nel loro
complesso vanno quasi 165 milioni, un ammontare record". Oggi la
I Commissione consiliare presieduta da Alessandro Basso (FdI) ha
licenziato l'articolo, e relativa Tabella B, a maggioranza: sì
del Centrodestra, no di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) con Pd
e Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, astensione di Serena
Pellegrino (Avs) e Rosaria Capozzi (M5S).
Bini ha illustrato i due emendamenti che vanno a modificare il
testo base: la previsione, per l'anno corrente, di 1,4 mln di
euro all'agenzia Lavoro&SviluppoImpresa e 600 mila ai cluster per
l'internazionalizzazione e l'accrescimento tecnologico delle
aziende del settore legno arredo e metalmeccanica; l'aumento
della composizione dei Consigli di amministrazione dei consorzi
fino a 4 (più il presidente) consiglieri, di cui uno designato
dalla Giunta regionale, un numero che potrà salire fino a 7
qualora vi sia la fusione di più consorzi in uno.
La consigliera Capozzi si è poi vista approvare all'unanimità una
modifica, a cui si sono aggiunte le firme dei dem Francesco
Martines e Manuela Celotti oltre ai colleghi del Gruppo Misto,
che esplicita la rinaturalizzazione compensativa dell'area
industriale da localizzarsi nei terreni di Punta Sud nell'area di
interesse regionale dell'Aussa Corno. Non si è, però, vista
soddisfatta dalla risposta ricevuta quanto al riutilizzo delle
acque reflue depurate della zona industriale di Ponterosso, a San
Vito al Tagliamento, se non si provvede anche all'adeguamento
degli impianti di depurazione.
Andrea Carli e Diego Moretti (Pd) hanno chiesto approfondimenti
quanto ai fondi dati alle aziende tramite i cluster ("Bypassiamo
il tema degli aiuti di stato e usiamo un driver, l'agenzia
Lavoro&SviluppoImpresa, per l'internazionalizzazione delle
imprese che è molto snello", gli ha spiegato Bini). In aggiunta,
Moretti si è soffermato sui consorzi: "Non si sentiva il bisogno
di una modifica alla composizione dei loro Cda, così si crea un
precedente pericolosissimo entrando nella loro governance".
Inoltre ha lamentato l'assenza, nel Documento di economia e
finanza 2025 (Defr), "di interventi per le terme di Grado" e ha
ripreso la questione del futuro dell'Aussa Corno
L'autonomista Massimo Moretuzzo si è unito ai dubbi sui Cda dei
consorzi, aggiungendo una domanda sull'utilizzo dei 14 mln già
stanziati per la riconversione delle aree industriali dismesse
con la creazione di centri di produzione di idrogeno. "Il bando
di gara era andato deserto - gli ha reso noto Bini - perciò lo
abbiamo riformulato parlando di progetti innovativi legati alla
decarbonizzazione del sistema produttivo attraverso l'utilizzo
dell'idrogeno da fonti rinnovabili".
Quanto ai consorzi, l'assessore ha fatto presente che "nessuno,
in questi anni, ha osato investire 82 mln di euro per loro,
nessuno ha potenziato tale strumento così importante, nessuno è
intervento sull'ampliamento della fattispecie delle zone dove
intervengono. Noi li abbiamo voluti potenziare. Non credo che la
modifica dei Cda sia una cosa così grave".
ACON/RCM-fc