(ACON) Trieste, 10 lug - Mattinata di intenso dibattito in I
Commissione integrata, con al centro la manovra finanziaria
estiva che comincia oggi il suo esame finale prima dell'approdo
in Aula alla fine del mese.
Sotto la presidenza di Alessandro Basso (Fratelli d'Italia),
coadiuvato in alcuni momenti della seduta dal vice Elia Miani
(Lega), i consiglieri hanno ascoltato per prima cosa le relazioni
dei presidenti delle altre cinque commissioni, chiamati a
riassumere i contenuti delle sedute incentrate sui temi di loro
competenza relativamente al ddl 22 (Rendiconto), al ddl 23
(Assestamento di bilancio) e al Defr per il 2025. Compito svolto
dal presidente della II Commissione Markus Maurmair (FdI), da
Carlo Bolzonello (Fp) per la Terza, da Alberto Budai (Lega) per
la Quarta, da Diego Bernardis (Fp) per la Quinta e da Roberto
Novelli (Forza Italia) per la Sesta.
Ma è in discussione generale che si è alzato il tono del
confronto politico, con gli esponenti dei gruppi di Opposizione a
sottolineare quelli che ritengono i nei della manovra di
assestamento.
In due distinti interventi, il dem Andrea Carli ha espresso
"perplessità sulla capacità di impegnare le risorse, specie per
quanto riguarda i contributi assegnati agli enti locali, visto
che sappiamo quanto i Comuni soffrano la carenza di personale".
Carli ha poi posto il problema "dei molti cittadini proprietari
di abitazioni che vorrebbero accedere ai fondi per il
fotovoltaico, ma non hanno la possibilità di anticipare la spesa.
Bisognerebbe - ha suggerito - trovare il modo di far arrivare il
contributo regionale prima dell'effettivo pagamento delle
fatture". Sempre in tema di ambiente, Carli disapprova la scelta
di illustrare il Piano energetico regionale solo una settimana
prima dell'approdo della manovra in Aula.
Non è convinto delle scelte della Giunta neppure Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg), che intravvede "un clima da 'E' qui la
festa', la canzone di Jovanotti che andava in voga tanti anni fa,
grazie al miliardo e 355 milioni di risorse di questa manovra".
Ma resta convinto che "questi soldi, che derivano in gran parte
da entrate fiscali, andrebbero restituiti ai cittadini
consolidando le nostre comunità. E invece troppe scelte ci sono
state presentate a scatola chiusa, a dispetto dei tanti cittadini
che negli ultimi mesi si sono aggregati in comitati per
manifestare insoddisfazione su questa o quella decisione. E ci
sono - ha concluso Honsell - troppi scorrimenti di graduatoria,
nient'affatto strategici".
Rosaria Capozzi (M5S) ha invece dato atto alla Giunta "di alcuni
interventi condivisibili", osservando però che "nella manovra
abbiamo trovato poste di bilancio da noi proposte negli anni
passati, come ad esempio il sostegno alla locazione o i fondi per
i guard rail. Ci vorrebbe maggiore rispetto per le nostre idee".
Altri interventi invece vengono giudicati dalla pentastellata
"calati dall'alto e non efficaci per i cittadini".
Nell'intervento più lungo della mattinata, il capogruppo del Pd
Diego Moretti ha passato in rassegna tutti gli articoli della
manovra. Mettendo nel mirino innanzitutto, come aveva già fatto
in precedenza il collega Carli, "l'intervento normativo che
modifica la governance dei consorzi industriali, un tema su cui
nessuna Amministrazione in precedenza si era sognata di
intervenire. Si tratta di una norma sbagliata, dettata da una
visione di potere, perché i consorzi da sempre rappresentano il
protagonismo dei territori e in questo modo la Regione diventa
ente gestore, e non certo di programmazione e indirizzo, al
contrario di quel che tutti auspichiamo sempre a parole".
Moretti vorrebbe correggere anche la norma che assegna ai giovani
i contributi per l'acquisto della prima casa, "togliendo
l'obbligo di accensione di un mutuo che oggi è diventato impresa
difficile per una coppia nascente". Quanto agli enti locali,
"nulla ha sostituito le Uti a livello di programmazione
intercomunale - ha osservato il capogruppo dem - e nel frattempo
i problemi dei Comuni sono peggiorati a causa della carenza di
personale". Moretti è preoccupato anche per la tempistica di
attuazione della legge sulla disabilità: "Entro il 31 dicembre di
quest'anno bisognerebbe completare il passaggio delle funzioni
alle aziende sanitarie: attenzione a non produrre disfunzioni nei
servizi dal 1 gennaio 2025".
Un altro capogruppo di Opposizione, Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg) ha notato come "sanità ed enti locali,
che sono i nostri due principali asset, non vengano neppure
affrontati nel Defr". Moretuzzo invoca scelte decise "sui criteri
di assegnazione del Fuc, il fondo unico per i Comuni, così come
sulla riforma dei segretari comunali", invita l'assessore
Riccardo Riccardi "a prevedere risorse cospicue per la
residenzialità diffusa" e lamenta la carenza di fondi "per il
ristoro legato agli eventi climatici estremi", a proposito dei
quali invita la Giunta "a ragionare su strumenti diversi dal
rimborso a piè di lista dei danni, immaginando dei fondi di
rotazione".
1 - segue
ACON/FA