Realtà dove insistono inclusione e integrazione
San Giovanni di Livenza, 6 lug - "La Fattoria Sociale Il Nostro
Fiore è un'esperienza resa possibile dalle istituzioni ma anche,
e soprattutto, dalla grande forza della sussidiarietà: dal Terzo
settore alla cooperazione sociale fino alle famiglie. Sono
convinto che il sistema pubblico non debba fare tutto, deve
certamente garantire strumenti e risorse ma anche dare spazio e
liberare queste energie che consentono grandi progettualità. La
sussidiarietà è una ricchezza da sostenere concretamente e la
Regione è pronta a contribuire ancora alle necessità di questa
realtà".
Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute, Politiche sociali
e Disabilità, Riccardo Riccardi, visitando la Fattoria sociale
gestita, su concessione del Comune di Sacile, dall'Azienda
sanitaria Friuli occidentale (Asfo) che dal 2021 ha siglato una
nuova convenzione quadriennale con la Cooperativa Itaca e
l'azienda agricola 'I Grani' per un progetto di inclusione e
integrazione.
La novità comunicata oggi è il completamento dei lavori di
adeguamento dei locali per la parte residenziale mentre sono in
corso di realizzazione quelli di sistemazione della cucina, scavo
di un pozzo, sistemazione ambientale e degli spazi per gli
animali.
La parte della struttura dedicata alla residenzialità ospiterà 4
persone con disabilità nello spettro autistico e/o gravi
disabilità intellettive e altre 4 da inserire nel nucleo
dell'abitare inclusivo in collaborazione con l'Ambito di Sacile.
La parte centrale dell'edificio, in fase di completato, sarà
quindi dedicata a queste attività entro l'autunno.
A regime Il Nostro Fiore sarà un polo di attività polifunzionale,
abitato quotidianamente da 35/40 persone impegnate in
agricoltura, cura degli animali, attività connesse alla cura
dell'ambiente, gestione della cucina, o semplicemente nella
gestione quotidiana della propria casa e del proprio contesto di
vita.
"Per troppi anni abbiamo immaginato che la risposta di salute
fosse possibile solo all'interno delle strutture sanitarie - ha
detto Riccardi - ma in questa fase storica, la componente
sociale riferita al bisogno di salute complessivo delle persone
sta superando quella sanitaria". Oltre al tema delle risorse
economiche e delle competenze professionali, Riccardi ha poi
evidenziato come "sono elevate le sacche di inappropriatezza,
conseguenza di una rilevante richiesta di salute che si traduce
però in una necessità sociale".
Anche da questa riflessione è emersa l'importanza di un nuovo
approccio culturale per l'esponente della Giunta Fedriga, per
comprendere e accogliere la necessità di razionalizzare le
strutture ospedaliere così da garantire risposte adeguate anche
alla componente sociale che continua a crescere "una
razionalizzazione - ha puntualizzato Riccardi - che non riguarda,
nella misura più assoluta, la privatizzazione della sanità". In
questo contesto l'assessore regionale ha espresso anche la
convinzione che le Aziende sanitarie debbano diventare
socio-sanitarie.
Presenti all'incontro, fra gli altri, il sindaco Carlo Spagnol,
il direttore dei servizi socio sanitari di Asfo Carlo
Francescutti, il presidente dell'associazione il Cuore, Adriano
Perin, la responsabile dei servizi sociali dell'Ambito di Sacile
Katia Pantarotto e il viceministro dell'Ambiente e della
sicurezza energetica Vannia Gava.
Il Nostro Fiore è un'area agricola di circa 7 ettari a San
Giovanni di Livenza di proprietà del Comune di Sacile. L'area era
stata originariamente pensata come sede di una comunità
terapeutica per tossicodipendenti e affidata alla gestione della
"Comunità di San Patrignano". Dopo alcuni anni di attività il
progetto si è interrotto e per un lungo tempo il sito è stato
abbandonato e soggetto a degrado e a vandalismi. Su iniziativa
del Comune e sollecitazione della comunità locale il sito è stato
oggetto di importanti lavori di ripristino, manutenzione e
ampliamento. Oggi consta di tre edifici principali: una struttura
centrale che è stata immaginata come spazio residenziale e che
sarà conclusa in autunno, una struttura laboratoriale per
attività diurne e la casa del custode. Completano le
infrastrutture una serra e diverse installazioni per animali.
Una decina di anni fa è stata avviata la collaborazione con
l'Azienda Sanitaria per attività semiresidenziali per persone con
disabilità che si struttura nel 2018 con un accordo ventennale
con il Comune di Sacile per la gestione del sito e
l'organizzazione di nuovi servizi. Nel 2021 è stata avviata una
procedura di coprogettazione tra Asfo e un'Ati costituita dalla
Cooperativa Itaca e l'azienda agricola i Grani per lo sviluppo
delle attività presso il sito.
Rientrano fra gli obiettivi della coprogettazione il
consolidamento e lo sviluppo di attività semiresidenziali per
persone con disabilità in contesto agricolo attraverso il
rafforzamento dell'esperienza dell'Unità educativa territoriale
alternativa al centro diurno ma anche la promozione delle
opportunità di inserimento lavorativo per persone con disabilità
e/o persone in condizione di svantaggio in collaborazione con
l'Ambito.
ARC/LP/gg