Trieste, 3 lug - "In questi giorni la nostra regione e il suo
capoluogo sono al centro di eventi di rilevanza internazionale,
segno della centralità e dell'attenzione che sono riservati al
Friuli Venezia Giulia e che il Friuli Venezia Giulia a sua volta
riserva ai temi fondanti dell'attuale dibattito sociale,
culturale e politico. Dopo il G7 Istruzione, che ha riunito qui i
ministri dei più importanti paesi dell'Occidente per gettare le
basi della scuola e della formazione del futuro, con oggi abbiamo
l'onore di ospitare un appuntamento di rilevanza fondamentale per
la comunità cattolica, e non solo, che culminerà con la visita
del Santo Padre. Il Friuli Venezia Giulia è sempre stato ponte
tra culture e mondi diversi ed oggi, sia per la sua posizione sia
per la sua storia, offre l'opportunità per discutere di temi
difficili in un momento complesso a livello globale".
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano
Fedriga nel corso del suo intervento alla cerimonia di apertura
della Settimana Sociale dei Cattolici, svoltasi al Generali
Convention Center di Trieste alla presenza del Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella. Dopo aver ringraziato il Capo dello
Stato, il governatore Fedriga ha espresso la propria riconoscenza
al vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, e al cardinale
Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale
Italiana.
Fedriga ha spiegato che "quello che prende il via oggi è un
importante momento di confronto, in virtù del quale la comunità
cattolica potrà far sintesi del proprio pensiero su alcuni temi
di rilevanza cruciale che stanno 'al cuore delle democrazia',
come recita il titolo di questa manifestazione. In merito alla
democrazia e di quello che verrà discusso in questi giorni credo
che possano arrivare spunti importanti anche e soprattutto per
chi rappresenta le istituzioni e deve compiere delle scelte per
realizzare il bene comune. Il rispetto dei diritti fondamentali
si esplicita infatti all'interno del rispetto delle regole perché
non esiste il diritto nell'illegalità. Non esiste diritto se non
vengono fatte rispettare le regole perché altrimenti prevale la
legge del più forte".
Il governatore ha quindi evidenziato che "prima di qualsiasi cosa
viene la persona, con la propria dignità e diritti, che si
esplicitano nel senso della vita e allora la riflessione che
dobbiamo porci quando parliamo di diritti è: quando c'è la vita e
da quale momento quella vita ha diritti. Perché altrimenti
rischiamo di escludere chi non può parlare e non può rivendicare
i propri diritti".
"È innegabile che famiglia, scuola, energia e transizione
ecologica, agricoltura sostenibile, mondo giovanile e progetti di
vita, pace e cooperazione internazionale siano determinanti per
preservare i modelli di democrazia occidentale - ha proseguito -.
I temi della natalità e della famiglia sono infatti fondamentali,
in particolare per i Paesi occidentali, perché l'investimento di
risorse e il supporto economico sono importanti ma non sono
sufficienti. Si tratta della più grande sfida che dovremo
affrontare nei prossimi decenni e che dobbiamo vincere perché una
società che non è in grado di fare figli è destinata a morire".
Fedriga ha rimarcato che "le sfide globali, penso in primo luogo
al tema della denatalità su cui questa amministrazione regionale
sta offrendo risposte concrete, si vincono con l'impegno
collettivo, altrimenti rischiano di diventare solo propaganda.
Investire sulle generazioni future e sul capitale umano è un
imperativo a cui non possiamo sottrarci".
"Il capitale umano - secondo il governatore - è un patrimonio su
cui la comunità cattolica si è sempre spesa molto: la Chiesa ha
infatti promosso modelli culturali e didattici che oggi possono
tornare centrali per la crescita dell'intera comunità.
Significativo, inoltre, che la 50. edizione dell'evento si svolga
proprio a Trieste, città a cui la storia ha affidato il ruolo di
crocevia di culture, confessioni religiose e lingue diverse, e
che ha saputo fare leva sulla conoscenza e sul sapere ai suoi
livelli più alti per coltivare sviluppo economico, sociale e
pacifica convivenza. È anche alla nostra storia quindi, alla
storia di questo confine nel cuore dell'Europa, che possiamo
guardare con fiducia per affrontare le criticità attuali".
Fedriga ha concluso augurandosi che "proprio dal Friuli Venezia
Giulia, da Trieste, da Gorizia e Nova Gorica, che nel 2025
saranno insieme per la prima volta in forma unitaria quali
Capitale europea della Cultura, possano porsi le basi del dialogo
comune e delle politiche per il futuro".
All'evento hanno preso parte, tra gli altri, il vicegovernatore
del Friuli Venezia Giulia e gli assessori regionali Sergio Emidio
Bini, Sebastiano Callari, Riccardo Riccardi, Pierpaolo Roberti e
Alessia Rosolen.
ARC/MA/al