Necessario investire nel settore
Codroipo, 27 giu - "La due giorni che apriamo oggi è un evento
di grande interesse, ma non nascondo la mia preoccupazione per il
ritardo enorme che il nostro Paese sta accumulando nel settore
dell'intelligenza artificiale. L'AI è un'invenzione straordinaria
tanto quanto fu quella della ruota ma il Paese non è ancora
abbastanza proattivo. E' quanto mai strategico che l'Italia metta
in atto misure per essere al passo con i grandi investimenti che
altre nazioni stanno già compiendo per questa nuova opportunità
tecnologica".
Lo ha detto l'assessore regionale ai Sistemi informativi,
Sebastiano Callari, in occasione della prima giornata del
Laboratorio Sanità 20/30 AI (Intelligenza Artificiale), l'evento
organizzata dal Laboratorio Sanità 2030 Fvg, Regione Fvg e Agenas
(Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) con
l'obiettivo di riunire un numero selezionato di esperti nazionali
ed internazionali, tra dirigenti e manager della sanità, delle
Regioni, università, centri di ricerca e società scientifiche per
un confronto con le imprese tecnologiche per condividere
l'approccio ed i contenuti. Presente anche Diego Antoni
Amministratore unico di Insiel spa.
Un passaggio dell'assessore ha riguardato la normativa italiana
che regolamenta l'applicazione dell'Ia e in particolare il
settore sanitario: "Agenas ha il compito di realizzare la
piattaforma di intelligenza artificiale ma, secondo la norma, lo
dovrà fare senza che impatti sulle finanze pubbliche - ha
chiarito Callari -, questo dà la fotografia di come l'Italia
soffra di problemi di visione così come lo danno gli
investimenti. Si presume - ha aggiunto l'esponente della Giunta
Fedriga - che le nostre aziende investiranno nel settore nel 2024
circa 760 milioni di euro per adeguare il sistema produttivo
all'Ia, quando i grandi colossi della tecnologia mondiale
investiranno 200 miliardi di euro: anche questo aspetto dà la
misura del gap italiano".
"Eventi come questo sono di grande importanza perché viene data
la parola agli esperti - ha indicato Callari - soprattutto ora,
in un contesto in cui non abbiamo ancora un sistema universitario
che si occupi di questo innovativo settore. In questo campo
dobbiamo confrontarci con il mondo intero per non rischiare di
essere lasciati indietro".
Per Callari, lo sviluppo dell'intelligenza artificiale è
un'opportunità "che va certamente conciliata con l'aspetto etico
dei suoi utilizzi tenendo conto, però, che questo aspetto non può
bloccarne lo sviluppo".
L'assessore regionale nell'aprire la sessione dedicata a 'Le
società Ict in house: la sfida dell'intelligenza artificiale in
sanità' ha messo in evidenza la necessità di investire in questo
nuovo settore per evitare di arrivare ad un "AI divide" in cui le
PA non siano in grado di comprendere e sfruttare queste
tecnologie.
"Dobbiamo formare specialisti Ict nella Pa - ha concluso Callari
- perché non sono ormai sufficienti generiche iniziative per lo
sviluppo delle competenze".
Antoni ha invece sottolineato come "la grande mole di dati che le
Ict in house come Insiel gestiscono, rappresenta un valore, il
punto di partenza verso l'evoluzione delle tecnologie del futuro,
soprattutto in ambito sanitario. Le possibilità di applicazione
sono molteplici e il patrimonio informativo rappresentato dai
dati è fondamentale nei processi di digitalizzazione, di questa
come delle altre regioni. Le opportunità vanno colte lavorando
nel rispetto delle norme sulla privacy".
ARC/LP/gg