TONDO RINNOVA COOPERAZIONE CON OSIJEK

Trieste, 06 ott - La collaborazione tra la Regione Friuli Venezia Giulia e la Contea croata di Slavonia-Baranja continua e si rinnova nei contenuti. Oggi a Bruxelles, nella sede di rappresentanza del Friuli Venezia Giulia, il presidente Renzo Tondo ed il presidente della Contea Vladimir Sisljagic hanno siglato un protocollo di intesa che aggiorna quello firmato dallo stesso Tondo ad Osijek il 28 maggio 2002. Allora, nell'ambito della cooperazione decentrata, il Friuli Venezia Giulia aveva assunto il compito di collaborare alla ricostruzione materiale ed istituzionale dell'area Osijek-Vukovar da poco uscite dalle tragiche vicende della Guerra che nei primi anni Novanta aveva sancito la dissoluzione dell'ex Yugoslavia. I nodi di allora, nell'ambito delle iniziative per la pacificazione e stabilizzazione dell'are abalcanica, erano il problema dei rifugiati e delle minoranze etniche accanto alla quasi completa distruzione delle abitazioni e delle aziende. Il Sistema Italia - ha ricordato il presidente Tondo - attraverso questa iniziativa di cooperazione decentrata, che ha fortemente impegnato il Friuli Venezia Giulia, ha investito in quest'area 3 milioni e mezzo di euro, significativi dell'impegno italiano nella ricostruzione di una contea tra le più provate dal conflitto serbo-croato. Oggi, verificata nei fatti la validità di quell'intesa, il protocollo si rinnova e punta a favorire un processo di rapporti istituzionali ed economici nella prospettiva di una comune appartenenza europea. "E' un protocollo che conferma una volontà di collaborazione già ben avviata - ha commentato il presidente Tondo - ma soprattutto va in direzione di un progetto che punta allo sviluppo della grande area balcanico-adriatica nella prospettiva dell'integrazione europea del Sud-Est del continente". Il presidente infine ha accolto l'invito a visitare la contea Slavonia- Baranja nella prossima primavera. "Intendo ritornare sui luoghi che ho visitato sette anni fa - ha detto - per vedere ciò che è stato realizzato e richiamare alla memoria i difficili momenti vissuti da quelle popolazioni. Un monito e uno sprone a lavorare per una nuova Europa dei popoli". ARC/GB