Bologna, 13 giu - "La burocrazia e la complessità legislativa
che continuano a caratterizzare il nostro Paese non aiutano
sicuramente il progresso tecnologico e digitale. Più che
inseguire i grandi top player del mercato, è fondamentale che le
istituzioni - in particolare Stato e Regioni - stabiliscano in
modo chiaro le regole di ingaggio che i privati devono seguire a
esclusivo vantaggio dei cittadini e, soprattutto, senza creare
disparità tra le persone e i diversi territori. I risultati
positivi, in questo come in altri settori, non sono legati alla
possibilità di esercitare o meno un'autonomia, bensì sono la
diretta conseguenza della capacità degli amministratori pubblici
di dare risposte importanti da un punto di vista qualitativo".
Lo ha affermato oggi a Bologna l'assessore ai Sistemi formativi
Sebastiano Callari nel corso del panel "ll ruolo delle Regioni
nello sviluppo economico: politiche e iniziative per favorire
l'innovazione", organizzato nell'ambito di "We Make Future", la
piattaforma globale per la costruzione del futuro in programma
nel capoluogo dell'Emilia-Romagna fino al 15 giugno.
Evento di portata internazionale, Wmf rappresenta un vero e
proprio acceleratore di cultura, formazione e innovazione al
servizio della società, mettendo in connessione l'Italia e il
mondo intero.
Nel corso del suo intervento l'assessore Callari ha spiegato che
da tempo in Friuli Venezia Giulia è stata approvata una legge che
ha dato vita al Sistema informativo integrato regionale in grado
di mettere insieme gli apparati informativi, telematici e
tecnologici dei soggetti pubblici operanti in regione.
"Questa innovazione - ha spiegato Callari - consente il dialogo
tra dati, servizi applicativi, procedure e reti di trasmissione
ed è articolata sulla base dei settori di competenza delle
singole istituzioni".
Il complesso apparato tecnologico, formato dal Sistema
informativo amministrazione regionale (Siar), dal Sistema
informativo amministrazioni locali (Sial) e dal Sistema
informativo socio sanitario regionale (Sissr), opera in modo
efficiente grazie a un'infrastruttura pubblica che si estende per
oltre 1.900 chilometri, con 1.675 chilometri di fibra ottica di
dorsale, collegando con più di 180 chilometri di rete di
distribuzione i quattro capoluoghi del Friuli Venezia Giulia e
con oltre 350 chilometri anche le zone industriali.
"Sono inoltre connesse alla rete pubblica regionale - ha aggiunto
l'esponente della Giunta Fedriga - 1.300 sedi della pubblica
amministrazione, compresi i Comuni, gli ospedali e oltre 400
edifici scolastici. Stiamo poi completando una serie di ulteriori
interventi che garantiranno il collegamento di tutte le scuole
secondarie di primo e secondo grado e gran parte delle primarie".
"Tra i problemi da risolvere c'è senz'altro la difficoltà di
scambiare informazioni di carattere sanitario a causa di una
normativa sulla privacy estremamente stringente. Una situazione -
ha puntualizzato Callari - che mette in difficoltà i medici
attivi nei diversi territori e che a livello nazionale non è
stata ancora risolta da un punto di vista normativo".
Per l'assessore il Friuli Venezia Giulia è ai vertici in Italia
in tema di innovazione grazie alla presenza di ben sette cluster
regionali dedicati a metalmeccanica, Ict, tecnologie marittime,
agroalimentare e bioeconomia, scienze della vita, cultura
creatività e turismo, legno e arredo.
"Nella nostra regione - ha detto Callari - ci sono poi tre
università, tre parchi tecnologici, tre incubatori certificati e
addirittura dodici istituti di ricerca di respiro
internazionale".
In Friuli Venezia Giulia è inoltre corposo il pacchetto di misure
di sostegno alle imprese che prevede contributi per gli
investimenti digitali, per le attività legate alle innovazioni
nei processi produttivi e organizzativi e uno strumento
storicamente molto utile come il Frie, il Fondo di rotazione per
iniziative economiche.
"Tra le realtà virtuose fortemente volute dalla Regione - ha
concluso Callari - vanno citate infine l'Agenzia Lavoro &
SviluppoImpresa e IP4FVG, il digital innovation hub che supporta
le aziende del territorio nella trasformazione digitale,
promuovendo l'utilizzo delle tecnologie abilitanti e
l'aggiornamento tecnologico e l'innovazione dei processi e
modelli di business per favorire la competitività del nostro
tessuto economico".
ARC/RT/ma