(ACON) Trieste, 11 giu - Esame, in IV Commissione consiliare
presieduta da Alberto Budai (Lega), del disegno di legge 19 sugli
incentivi per l'aggregazione delle gestioni del servizio idrico
integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti
urbani.
La discussione generale è stata avviata da Furio Honsell (Open
Sinistra Fvg): "La norma, formulata in questo modo, può risultare
pericolosissima: spingere verso una multiutility non è
funzionale. Con un gestore unico si rischia la perdita di posti
di lavoro".
Marco Putto (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha espresso alcuni
dubbi in merito al percorso di aggregazione: "Ho l'impressione
che sia già stato deciso tutto dalla Giunta. Le aggregazioni
devono garantire qualità del servizio; se un gestore idrico
inizia a gestire anche rifiuti, si può creare disordine".
Michele Lobianco (FI) ha risposto alle osservazioni delle
Opposizioni: "Grazie all'assessore Scoccimarro, si affrontano
temi che sarebbero rimasti nel cassetto. Gli stessi auditi erano
favorevoli a questa norma e anche i Comuni hanno espresso parere
positivo. Le incorporazioni risultano la soluzione migliore, non
ci sono problemi per i posti di lavoro, che invece potranno
essere potenziati".
"Sono favorevole alle aggregazioni, ma stiamo approvando una
legge dove i giochi sembrano già fatti - ha messo in evidenza
anche il dem Andrea Carli -. Dovremmo puntare sì ad un unico
gestore, ma con gli enti che già operano sui territori della
regione nelle varie province".
Diego Moretti (Pd) ha così incalzato: "Le audizioni hanno
manifestato come, a livello di gestori, ci siano già
interlocuzioni per aggregazioni, però i Comuni non sono stati
interpellati. Il nostro sarà un voto di astensione, dall'Aula
dovranno arrivare diverse delucidazioni".
Francesco Martines (Pd) si è detto favorevole "a un soggetto
pubblico che deve funzionare per i servizi essenziali", ma
"tramite patti parasociali, dove c'è equilibrio tra territori e
soprattutto tutela dei soci più piccoli", perciò vanno valutate
"soluzioni diverse dalla fusione per incorporazione perché fa
immaginare il grande che mangia il piccolo".
Igor Treleani (FdI) ha ricordato come la Lr 5/2016 fu approvata
anche dai dem "e qui l'ambito ottimale stabilito è regionale.
Senza incorporazione, non avrebbe senso l'incentivo regionale. Si
parla di società in house, ma pur sempre Spa; l'incorporazione è
necessaria proprio per evitare lo scomparire delle quote dei
Comuni più piccoli".
Favorevole Lucia Buna (Lega), che ha però evidenziato una
preoccupazione: "Bisogna evitare che i cittadini si ritrovino con
le bollette maggiorate, la Regione controlli". Quanto alla
fusione per incorporazione, "i sindaci avranno la facoltà di
scegliere cosa fare".
Un concetto di libertà di scelta poi ribadito dal suo capogruppo,
Antonio Calligaris. Il leghista ha fatto inoltre presente che "il
tempo per arrivare a un gestore unico non lo detta la Regione, ma
i territori attraverso i sindaci".
Se poi Serena Pellegrino (Avs) preferirebbe la scorporazione
della gestione dell'acqua da quella dei rifiuti per impedire
l'entrata in gioco di grandi società, magari straniere,
desiderose solo di fare cassa, per Markus Maurmair (FdI) il ddl
19 è "una norma di prospettiva che va sostenuta", ribadendo la
necessità di arrivare ad un gestore unico.
Da ultimo, i chiarimenti dell'assessore Scoccimarro sui dubbi
sollevati dai consiglieri, a cominciare dal controllo delle
tariffe: in caso di incorporazione, è prevista una procedura
particolare per il raccordo tariffario. Ha poi ribadito che "i
contributi per le aggregazioni verranno erogati solo con
l'unanimità dei consensi dei Comuni" e ha evidenziato che "la
fusione per incorporazione è l'unica che consente il mantenimento
delle concessioni".
1 - segue
ACON/MV/RCM/SM-fc